Luogo magico per eccellenza, a Marechiaro tutto ha il sapore della Storia, della Leggenda e del Mito. La magia del Borgo inizia all'alba del mondo con Partenope, secoli dopo la Civiltà Romana ne ha decretato e inneggiato la imparagonabile beltà in tutto il mondo conosciuto. La frenesia della modernità e l'evoluzione della civiltà non riusciranno mai a scalfire il mistero del Borgo. Qui ogni pietra trasuda vissuto, ogni scoglio è testimone della atavica fatica dei pescatori e di tutti coloro che riversano nel mare calmo i propri reconditi aneliti.
Marechiaro è un pittoresco, piccolo borgo di pescatori a picco sul mare immerso nella collina di Posillipo, dove si respira ancora un’atmosfera unica con ristoranti sul mare, reti ammassate e vecchi gozzi di legno, Marechiaro è una incredibile varietà di scorci e di panorami mozzafiato e tramonti dai colori indefiniti, è la finestra da cui si affacciava la bellissima Carolina ispirando i versi a Salvatore Di Giacomo che, scrivendo la celeberrima canzone “Marechiare”, cambiò per sempre la pelle di questo magico luogo. Nella canzone si parla di una finestrella che esiste ancora oggi, con sotto una lapide in marmo bianco, posta nel 1922, con sopra inciso lo spartito e alcuni versi. La finestrella è meta di innamorati e turisti. L’Archivio della Canzone Napoletana registra circa 200 canzoni classiche dedicate a questa piccola zona di Posillipo, o che la nominano soltanto. Oltre ad un gran numero di poesie.
Marechiaro, che nella sua storia ha affascinato uomini come Cicerone, Caio Mario, Byron, Goethe, Stendhal per citarni alcuni, è soprattutto storia, un vero e proprio sito archeologico ancora tutto da scoprire.
Il Borgo ha una storia antica e suggestiva. I primi insediamenti risalgono all’epoca della Magna Grecia. Successivamente ebbe un periodo di grande splendore in epoca imperiale romana, quando le grandi e potenti famiglie di Roma si trasferirono in quest’area per essere vicini a Tiberio, che aveva stabilito la sua residenza a Capri. Risalgono a quell’epoca (I° secolo a.C.) il cosiddetto Palazzo degli Spiriti, (ninfeo della Villa di Vedio Pollione) e i resti del Piscinarium, ancora visibili nello specchio d’acqua antistante la finestrella.
Nella piccola piazzetta del Borgo è tutt’oggi visibile una colonna dell’antico Tempio della Fortuna.