Giuseppe Panza di Biumo, 2002
Maquettes, strumenti, invenzioni meccaniche, studi, creazioni artistiche interpretabili come i “primi originali”, rarità che il mecenate milanese Giuseppe Panza di Biumo (1923-2010) collezionò o ricevette in dono dagli artisti a lui più cari, rinnovano l’occasione per indagare gli interessi e le ricerche del collezionista attratto dalle tendenze artistiche volte a porre al centro della pratica il concetto di idea.
Gli oltre quaranta esemplari, realizzati in un arco di tempo di tempo che va dal 1966 al 1992 ed esposti al Negozio Olivetti come discrete e preziose apparizioni in una “camera delle meraviglie”, appartengono per la maggior parte ai principali esponenti del minimalismo e dell’arte concettuale: da Walter De Maria a Carl Andre, da Robert Morris a Richard Nonas, da Dan Flavin a Joseph Beuys, fino a Robert Barry, Ian Wilson, Jene Highstein, Piero Fogliati, Douglas Davis e Eric Orr.
“L’arte dei piccoli oggetti” si concentra su un aspetto pressoché sconosciuto del collezionista e della sua ricerca inesausta, portando alla luce opere di piccole dimensioni e in parte inedite, rispondenti a una misura intima, privata e individuale.
Nell’impossibilità di ricondurre l’eterogeneità di questi lavori entro tesi o facili definizioni, l’allestimento della mostra intende individuare alcuni nuclei tematici che suggeriscono un riferimento ai concetti di energia, geometria e scrittura.
Le opere in mostra provengono dalla Panza Collection, Mendrisio .