Curare luoghi speciali per le generazioni presenti e future è uno dei capisaldi della missione del FAI: un impegno di alto profilo, coerente con il concetto di sviluppo sostenibile definito nel 1987 dalle Nazioni Unite:
«Per sviluppo sostenibile si intende uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri».
Il riscaldamento globale, la trasformazione dei suoli, la perdita di biodiversità sono la rappresentazione tangibile dello squilibrio di un ecosistema ormai al collasso.
Serve allora un cambio di visione culturale, a partire da una ridefinizione dell’Ambiente come Ambiente umano, cioè il risultato di una co-evoluzione di Natura e di Uomo, che è stata straordinariamente costruttiva nei millenni, ma sempre più distruttiva negli ultimi secoli.
Molte delle attività che la Fondazione promuove e sviluppa, sia a livello nazionale sia a livello locale nei suoi Beni, sono allineate agli SDGs, gli obiettivi di sviluppo sostenibile al 2030 definiti dalle Nazioni Unite, che riconoscono lo stretto legame tra il benessere umano e la salute del sistema naturale.
È anche per questo che nel 2015 il FAI ha dato avvio al “Progetto Beni Sostenibili”, con l’obiettivo, attraverso l’efficientamento energetico dei propri edifici, di ridurre al 2030 del 20% le emissioni di CO2. Grazie alle attività che i Beni svolgono, al loro interno ma anche sul territorio, questi possono essere definiti veri e propri promotori dello sviluppo sostenibile e di una nuova visione culturale sull’Ambiente:
Nella sempre più radicata consapevolezza che ogni azione, anche la più piccola, può avere un significato dimostrativo e educativo. Per questo i Beni del FAI dal 2021 saranno, in linea di massima e laddove le condizioni meteo lo consentano, visitati con la sola luce naturale e con temperature ragionate ma in ribasso (mai più di 17 gradi) rispetto a un tempo.