La mostra, a cura di Cristina Beltrami, presenta una collezione di 44 vasi eseguiti in opus sectile e mosaico in vetro soffiato, un processo complesso che parte dalla creazione di una piastra composta da tessere di vetro, fissate da un primo passaggio ad alta temperatura e successivamente soffiata secondo la tradizionale tecnica muranese. Massimo Micheluzzi, veneziano entrato in contatto con il mondo del vetro fin da giovanissimo grazie alla frequentazione con la famiglia de Santillana, erede della leggendaria fornace Venini, ha appositamente realizzato le opere a partire dal 2022 e fino agli ultimi giorni prima dell’apertura della mostra stessa, in un dialogo ideale con l’architettura del Negozio Olivetti progettato da Carlo Scarpa. Un confronto che, per Micheluzzi, si gioca sull’essenza del linguaggio di Scarpa e sul profondo legame di entrambi con Venezia.
Dal paesaggio e dalla tradizione così come dalla grandiosità dell’arte e dell’architettura veneziane, sia Scarpa che Micheluzzi apprendono a esercitare l’occhio ai dettagli senza perdere la visione d’insieme: la città di Venezia. Ciò è evidente al Negozio Olivetti, progettato nell’estremo dettaglio, ma come un sistema unico e soprattutto integrato con la città, verso cui si apre, attraverso la trasparenza delle grandi vetrate e originali punti di vista sulla piazza, di cui diviene esso stesso una parte. Questo incrocio o crosera di piazza è l’emblema di uno scambio su più livelli: da quello tra interno ed esterno a quello delle linee, delle forme, dei colori e dei materiali, che ripropongono e reinterpretano elementi tipici e simbolici della città. Il senso della collezione, e dell’esposizione, non sta nella riproposizione dei moduli scarpiani e non è un omaggio all’architetto, ma è il racconto della condivisione delle medesime radici: su tutte, quella passione per il bizantino che li ha allenati al gioco di luci, ai silenzi e naturalmente al mosaico. Quello stesso sistema di tessere, che si ritrova nello straordinario pavimento del Negozio Olivetti, moderna interpretazione del terrazzo veneziano: gli elementi cromatici del pavimento sono incastonati nella superficie con un rigore che, ben lontano dall’essere ordine meccanico, lascia spazio a quelle minime variazioni di nuance e movimento che fanno vivere e vibrare il suolo stesso, secondo i medesimi principî che si rintracciano nei vasi di Massimo Micheluzzi.
La collezione in mostra comprende inoltre, nella stanza affacciata sul canale, una scultura in piastre di vetro - opera site specific realizzata per ribadire lo stretto legame con lo spazio espositivo -, che si affiancano alle storiche macchine da scrivere dell’allestimento permanente del Negozio Olivetti creando un cortocircuito tra tradizionale e contemporaneo.
Nato a Venezia nel 1957, studia Storia dell'Arte all’Università Ca’ Foscari con Giuseppe Mazzariol, e porta avanti per anni la galleria antiquaria del padre. Il primo contatto con il mondo del vetro si deve alla frequentazione della famiglia de Santillana, erede della leggendaria fornace Venini. Amico di Laura e Alessandro, verso la fine degli anni Settanta Micheluzzi fotografa per conto di Ludovico Diaz de Santillana, loro padre, l’intero repertorio della produzione Venini. Un’esperienza straordinaria il cui valore si rivela sempre più evidentemente nel tempo.
Le ricorrenti opportunità di collaborazione con diversi prestigiosi vetrai lo spingono in seguito a cercare un’esperienza diretta della lavorazione in fornace. Dopo un lungo e appassionato apprendistato, nel 1995 dà vita ai propri esperimenti nel vetro, realizzati affiancando il maestro vetraio e intervenendo direttamente sia nella fase preparatoria, sia successivamente nel passaggio di finitura di ogni lavoro. Dalla ventennale collaborazione col maestro Andrea Zilio e la fornace Anfora sono nati i suoi vetri più celebri.
Opere di Massimo Micheluzzi sono presenti in musei internazionali e in collezioni private, quali il Museo del Vetro di Murano, Musée Des Arts Décoratifs di Paris, The Philadelphia Museum of Art, The Metropolitan Museum a New York, The Corning Museum of Glass, Ernsting Stiftung Alter Hof Herding a Coesfeld in Germania, Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, Wheaton Arts and Cultural Center a Millville, Le Musée-Atelier du Verre de Sars–Poterie, The Museum of Fine Arts a Houston, The Museum of Arts and Design (MAD) a New York, Villa Necchi Campiglio a Milano, Palazzetto Bru Zane, Centre de Musique Française a Venezia.