Partendo da alcuni passi del Memoriale del Sacro Monastero di Santo Stefano in Recanati, i visitatori saranno accompagnati in un viaggio all’interno di uno dei complessi religiosi più antichi della città leopardiana. Attraverso le fonti storiche, i documenti scritti dell’epoca e la tradizione orale delle suore, conosceremo lo stretto legame che esisteva tra le vicende storiche di Recanati e le nobili famiglie che in essa abitavano e il monastero. Notizie, aneddoti e curiosità per scoprire la storia del convento e del suo antico hortus conclusus, ai tempi delle clarisse, tra spiritualità e lavoro manuale.
Tra passato e presente
La vocazione all'ora et labora di San Benedetto continua a vivere in una terra rigogliosa, custodita fra mura e pietre antiche. La fortezza di Sant'Anna ospita dal 1609 la comunità delle monache benedettine, che con il loro tocco umile e votato alla natura hanno fatto rifiorire l'edificio in declino per la sanguinosa guerra fra Perugia e Assisi. I riti e le regole, la preghiera comunitaria recitata in coro sette volte al giorno e il lavoro delle mani scandiscono il tempo del lavoro e quello della preghiera, così come la millenaria Regola benedettina della comunità monastica di Sant’Anna.
Nell’antico complesso religioso si mantiene viva la tradizione sia nella liturgia e nella lectio divina, che nella dimensione lavorativa realizzando prodotti agricoli nel rispetto del creato e dell’uomo.
Fra le cure e l'amore delle monache, il Monastero di Sant'Anna è una realtà agricola che produce frutti genuini e buoni, nuovi semi piantati ogni anno che crescono forti nel cuore e nell'orto, e prodotti di una qualità unica che solo chi vive in armonia può riuscire a raccogliere: ingredienti semplici e frugali, che legano le monache le une alle altre, forgiando il legame di sorellanza di chi condivide casa, cibo e fede.
Suor Myriam D’Agostino, Madre Noemi Scarpa, Suor Debora e Suor Eleonora del Monastero benedettino di Sant’Anna sono oggi il volto del programma di Food Network, La cucina delle Monache.
Il giardiniere dell'Orto sul Colle dell'Infinito accompagnerà i visitatori alla scoperta degli aneddoti storici e delle peculiarità botaniche del luogo. Racconterà la paziente ricerca di antiche sementi, di ortaggi e frutti del territorio, al centro del progetto di valorizzazione delle specie coltivate nell'Orto, dedicato al recupero di antiche cultivar a rischio scomparsa. La visita si concluderà con i preziosi consigli del giardiniere e con qualche piccola curiosità sulla cura di un antico orto giardino e sul valore di un'agricoltura sostenibile.
Partendo da alcuni passi del Memoriale del Sacro Monastero di Santo Stefano in Recanati, i visitatori saranno accompagnati in un viaggio all’interno di uno dei complessi religiosi più antichi della città leopardiana. Attraverso le fonti storiche, i documenti scritti dell’epoca e la tradizione orale delle suore, conosceremo lo stretto legame che esisteva tra le vicende storiche di Recanati e le nobili famiglie che in essa abitavano e il monastero. Notizie, aneddoti e curiosità per scoprire la storia del convento e del suo antico hortus conclusus, ai tempi delle clarisse, tra spiritualità e lavoro manuale.
Nella visita delle 11.00 verranno aperti eccezionalmente alcuni locali dell’ex monastero oggi occupati dall’Istituto professionale Bonifazi.
"Arti ed orti tra laboratorio e refettorio: memorie e pratiche nei monasteri"
La conversazione racconterà come la sapienza monastica abbia nel tempo saputo codificare e trasmettere la conoscenza ed il saper fare dei religiosi, a partire dalla dimensione simbolica e agronomica dell'orto, e quindi dalla trasformazione delle colture e dei frutti nell'artigianato, nelle creazioni della mensa.
Melodie monastiche: Il patrimonio musicale dei monasteri
Attraverso il racconto di Fabio D’Orazio, direttore di coro, organista e clavicembalista, si approfondirà il ruolo della musica nella tradizione monastica fin dalle origini del monachesimo, come elemento fondamentale per la preghiera, la meditazione e la vita delle antiche comunità religiose. Tra le attività che scandivano la vita nei primi monasteri della cristianità, la musica strumentale e il canto erano strettamente legati alla liturgia. Strumenti di preghiera e collegamento spirituale con Dio, scandivano il ritmo delle giornate tra le attività quotidiane e il silenzio della preghiera. I monasteri sono diventati, così, custodi e depositari di un ricco patrimonio di cultura musicale. Durante l’incontro, il pubblico potrà immergersi nell’ascolto di alcuni brani selezionati per l’occasione.
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