Visite guidate speciali
Ti racconto l'abbazia
CAMOGLI, GENOVA

Quando nel 1939 Adalberto Libera, incaricato di progettare il Palazzo dei Ricevimenti dei Congressi e delle Feste per l’Esposizione Universale di Roma del 1942, decide di dar vita ad un modello architettonico in grado di unire la rappresentatività e funzionalità, fa dialogare la classicità romana con gli stilemi dell’architettura mediterranea.
Il Palazzo è forse l’opera che fotografa ed incarna in maniera chiara il sofferto dibattito architettonico e culturale degli anni ‘30 e ‘40 del secolo scorso: il momento di passaggio dal XIX al XX secolo si caratterizza per un progressivo e deciso cambio di paradigma del linguaggio architettonico sotto la spinta dei nascenti movimenti di rinnovamento e contrasto ai dettami accademici di fine ‘800 ed inizio secolo.
E i lavori di costruzione del Palazzo dei Ricevimenti e dei Congressi iniziano, appunto sotto la guida di A. Libera, nel 1939: in una importante e strategica posizione nel nuovo quartiere dell’Eur, in una efficace sintesi tra il gusto monumentale neo-classico e la raffinata avanguardia razionalista di inizio secolo.
In un’area di 2500 mq si sviluppano i suoi spazi espositivi per conferenze, congressi, mostre e serate di gala: effetto sorprendente della trasformazione del linguaggio architettonico nel suo sviluppo longitudinale, arricchito dal suo avvincente apparato decorativo interno.
In una cornice unica per la preziosità e la bellezza dei marmi, l’originalità e l’accuratezza degli arredi, la particolarità degli affreschi, si incastona l’Auditorium Capitalis di 792 posti, si susseguono colonne di granito d’Alzo, lo statuario venato dalle Alpi Apuane, il verde Alpi, il calacatta dorato nel teatro all’aperto con giardini pensili, uno spazio fantastico con lo sfondo dei castelli. Lo spazio interno è inoltre impreziosito dal grande affresco di Achille Funi posizionato nella parete di fondo dell’ingresso principale, la cui visione dall’esterno del Palazzo, nelle ore serali, crea un effetto di irrealtà policroma decisamente futurista, dal grande pannello decorativo lungo circa 74 metri per 7,5 metri dell’artista Gino Severini, un dipinto, una tempera su masonite per arrivare fino al mosaico con scene allegoriche dell’artista Angelo Canevari originariamente collocato nel Palazzo del Ristorante Ufficiale E42. Ambienti normalmente secondari, come i garage destinati al re, a Mussolini, alle autorità, alle auto Balilla, vengono trasformati in ambienti lussuosi, con marmi a macchia aperta, travi che fanno un effetto straordinario chiaroscurale, effetto magico e il verde Alpi che diventa guida a terra, come un grande tappeto. Ancora una volta la bellezza del marmo la fa da padrone.
Appuntamento sabato 22 gennaio presso Piazza John Kennedy, 1, 00144 Roma RM.
Turni di visita dalle ore 10.00 alle ore 18.30 (ultimo ingresso), con partenza ogni 10 minuti con gruppi da 20 persone (sarà assicurato il distanziamento sociale al fine di evitare qualsiasi forma di assembramento).
Si prega di presentarsi con almeno 15 minuti di anticipo rispetto all'orario di visita prenotato.
Evento aperto a tutti con contributo a partire da 3,00 € per iscritti FAI e 5,00 € per non iscritti FAI.
Sarà possibile iscriversi al FAI in loco.
Prenotazione obbligatoria a questo link
Si avvisa che a seguito delle ultime indicazioni governative, l'accesso agli eventi sarà consentito solo ed esclusivamente ai soggetti muniti di certificazione verde COVID-19 rafforzata (c.d. "Super Green Pass").
E' inoltre obbligatorio l'utilizzo di mascherina FFP2.
Per informazioni: roma@delegazionefai.fondoambiente.it oppure 06.6879376
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