Una collezione di famiglia, una storia di amicizia

Una collezione di famiglia, una storia di amicizia

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Una collezione di famiglia, una storia di amicizia
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16 maggio 2023

Fino all’8 ottobre 2023 Villa Necchi Campiglio ospita la mostra “Adriano Pallini. Una collezione di famiglia”. Tra le opere si ritrovano capolavori di de Chirico, Fontana e molti altri. Ne parliamo con la figlia Nicoletta Pallini Clemente.

La mostra “Adriano Pallini. Una collezione di famiglia” inaugurata il 23 maggio, propone una serie di opere significative, alcune mai esposte, profondamente legate alla vita del collezionista. Come il ritratto firmato da Campigli di Adriano Pallini, donato al FAI dalla figlia Nicoletta nel 2021, che apre la sequenza dei ritratti di famiglia esposti a Villa Necchi Campiglio a Milano, sede ideale per ospitare una mostra che svela un percorso nella biografia artistica di un uomo, il collezionista, e del suo tempo, il Novecento.

Che cosa l’ha spinta a donare al FAI il ritratto di suo padre dipinto da Massimo Campigli?

Due anni fa ho voluto donare al FAI e in particolare a Villa Necchi il ritratto che Massimo Campigli fece a mio padre nel 1934 per un senso di gratitudine e di riconoscenza.

Ho pensato infatti che proprio qui, in questa singolare casa-museo che per molti aspetti mi ha sempre ricordato l’atmosfera delle abitazioni dove abbiamo vissuto, Adriano Pallini, amico e mecenate di tanti artisti, potesse trovare la sua giusta collocazione perché ne fosse onorata la memoria. E poi, trovo che mio padre, in questo modo, sia in ottima compagnia assieme ad Arturo Martini, a Mario Sironi, ad Alberto Savinio, a de Chirico, a Piero Marussig, e a tutti quei suoi compagni di strada donati con la mia stessa passione per l’arte dall’amica Claudia Gian Ferrari.

Mi riempie di allegria pensare di aver contribuito a creare una sorta di "rendez-vous des amis" dove possano ritrovarsi per sempre gli amici di una vita che hanno condiviso lo stesso cammino.

Come è nata l’idea di realizzare una mostra dedicata alla collezione di suo padre?

In realtà la mia donazione non prevedeva una mostra ma ha dato il via al desiderio di approfondire la storia di mio padre e degli anni milanesi in cui si è formata la sua collezione. Con Marco Magnifico, Daniela Bruno, Paolo Campiglio, Roberto Dulio e Aurora Totaro abbiamo pensato di provare ad andare oltre cercando di riunire almeno una parte delle opere che appartenevano a mio padre.

La storia di questa raccolta è stata soprattutto una storia di amicizia fra Adriano Pallini e gli artisti e i poeti, come testimoniano le numerose lettere dei vari protagonisti che conservo nel mio archivio e che in parte troviamo in mostra. Abbiamo rintracciato una trentina di opere fra dipinti, sculture, disegni, incisioni molte delle quali sono inedite ed esposte per la prima volta in questa occasione e abbiamo cercato di restituire non solo l’atmosfera di un’epoca, ma anche l’attività di mio padre che, sarto da uomo per tradizione familiare, cominciò la sua importante collezione all’inizio facendo “cambi” con gli artisti: un cappotto per una scultura, un abito tagliato alla perfezione per un dipinto, un paio di pantaloni di flanella per il poeta Vincenzo Cardarelli che temeva il freddo dei lunghi inverni milanesi.

Poi, via via che la sua professione andava affermandosi sempre di più, mio padre riuscì a realizzare il sogno della sua vita, quello di creare una straordinaria collezione con importanti capolavori che oggi mi piace rivedere nei musei o pubblicati in numerosi cataloghi.

La realizzazione della mostra Atelier Pallini. Una collezione d’arte è resa possibile grazie al fondamentale contributo di Castel, leader nel settore della refrigerazione e condizionamento dell’aria, e di Legance, associazione professionale internazionale con un’identità profondamente italiana, che hanno deciso di sostenere il progetto in continuità con l’impegno già espresso a favore del FAI e in modo particolare di Villa Necchi Campiglio. Con il patrocinio di Regione Lombardia e Comune di Milano.

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