Come si è avvicinata al FAI?

Conosco il FAI da decenni per le meritorie attività che svolge nella salvaguardia e tutela del nostro immenso patrimonio culturale, storico e ambientale italiano. Ne ho avuto notizia sia dai mass media, sia online che da amici pure iscritti negli anni. Anch'io era già stata iscritta in passato, ma poi avevo accantonato in parte l'interesse, presa come tutti da vicende lavorative e personali.

Ha un Bene FAI preferito? Qual è?

Mi piacciono tutti i Beni del FAI indistintamente perché offrono varietà di visite e percorsi culturali per ogni tipologia di pubblico. Per esempio, nel maggio dello scorso anno sono stata a Villa Della Porta Bozzolo vicino al Lago Maggiore con un gruppo di amici interessati alla fioriture e ai giardini storici: è stato davvero uno spettacolo inaspettato passeggiare per il monumentale giardino all’italiana lungo le terrazze scolpite in pietra e che risalgono la collina.
Inoltre, mi interessano i Beni di tipo archeologico. Si tratta di una passione, quella per l'archeologia, che ho "ereditato" in famiglia. Fin da bambina mio padre è sempre stato un riferimento in questo senso (soprattutto per quanto riguarda il mondo Etrusco e Romano, ma non solo). Ho letto recentemente che il Giardino della Kolymbethra nella Valle dei Templi di Agrigento è interessato da una campagna di scavi archeologici che contribuirà a conoscere e ricostruire la storia più antica del Bene. Sono molto curiosa di scoprirne gli sviluppi!

Come è nata l’idea di indicare il FAI come beneficiario di una polizza o di un prodotto bancario?

È una idea che è derivata sia dall'accumularsi dei miei compleanni sia dall'aver cominciato a cercare, anche attraverso la mia Banca, enti, associazioni o istituzioni a cui poter essere d'aiuto in futuro per dare un senso maggiore alla mia vita e al mio risparmio. I miei genitori, con l'esempio, mi hanno sempre insegnato a risparmiare nella vita per potersi garantire un presente e un futuro di relativa autonomia, però a questo punto ho sentito anche doveroso nei loro confronti far fruttare di più questo risparmio. Mi piacerebbe poter fare lasciti a INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) e INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), ma ho scoperto che non è semplice fare donazioni a tali Enti, mentre sono state molto felice di capire che il FAI è molto più accessibile da questo punto di vista e i professionisti dell’Ufficio Lasciti e Donazioni della Fondazione sono veramente disponibili a fornire tutte le spiegazioni per chi vuole compiere questo passo.

Per chi sta pensando di compiere questo gesto generoso, ma ancora non è sicuro, quali consigli può suggerire?

Nel FAI ho trovato il giusto interlocutore che ha saputo dare concretezza alla mia promessa e che mi ha permesso di fare una scelta per il futuro della bellezza. Quindi posso solo ribadire che per me compiere questo gesto ha il senso di contribuire sia pure in minima parte a lasciare, a chi ci sarà dopo di me, un patrimonio storico e culturale immenso.

In Italia ne siamo i primi e principali eredi, ma anche custodi.

Ha scelto di sostenere il FAI anche in altri modi?

So che il FAI ogni anno spende molte risorse per attività di manutenzione quotidiana, fatta di grandi attenzioni, cure preziose e interventi indispensabili nei suoi Beni. E che per farlo ha bisogno della generosità di tutti, anche piccole donazioni possono contribuire a proteggere questi luoghi speciali. Non sapevo per esempio, che si può adottare un restauro o una stanza, o un albero e anche donare in memoria di una persona cara. Sarebbero bellissime azioni, in futuro potrei prendere in considerazione una di queste.