27 maggio 2021
Sostenere la cultura con una semplice firma è un’azione concreta che permette al Paese di rialzarsi, di rinascere e guardare con fiducia alla ripartenza economica di tutte le attività.
Il 5x1000 è uno degli strumenti attraverso il quale il cittadino può sostenere senza alcun esborso di denaro, organizzazioni non profit come il FAI oppure università, istituti di ricerca scientifica e associazioni di interesse sociale.
Come ulteriore strumento di supporto al settore culturale, tra i più colpiti dalle chiusure causate dall’epidemia COVID-19, dal 2021 nella dichiarazione dei redditi è stata reintrodotta la possibilità di destinare il 2x1000 dell’IRPEF ad una associazione culturale regolarmente iscritta all’elenco dei beneficiari definito dal Ministero della Cultura.
Il ripristino del 2x1000 alle realtà culturali alza un vento di speranza per certe realtà più piccole e locali, ma appassionate e instancabili come gli Amici del FAI, un’associazione di volontariato riconosciuta e iscritta al Registro Regionale della Lombardia, nata nel 2007 a fianco del FAI con lo scopo di salvaguardare i piccoli tesori della Fondazione e con l’obiettivo di rendere la cultura sempre più accessibile a tutti. Nel 2010, infatti, gli Amici del FAI organizzarono il primo corso per mediatori culturali artistici sulla storia e l'arte di Brescia. Una proposta non solo didattica ma anche un'occasione di confronto con chi ha scelto, magari costretto da situazioni complesse, di vivere in Italia. Da allora il progetto si è diffuso in altri parti del Paese ed è passato in gestione al FAI con il nome di FAI Ponte tra culture.
Gli Amici del FAI, finanziano anche piccoli restauri nei Beni del FAI e in alcuni luoghi segnalati attraverso il Censimento de “I Luoghi del Cuore”, come il Mulino Gervasoni che nel 2003 si è classificato ai primi posti.
Nel 2016, ultimo anno in cui si poteva con una firma donare il proprio 2x1000 ad un’associazione culturale, gli Amici del FAI ha raccolto complessivamente quasi 800.000 euro.
Di questi, 200.000 euro sono serviti a un progetto di adeguamento funzionale del fienile del Monastero di Torba primo importante tassello di un più ampio progetto di valorizzazione e ampliamento degli spazi per il pubblico, in particolare le scuole, e dei percorsi di visita del Monastero, un complesso monumentale longobardo immerso nella natura, oggi parte di un parco archeologico dichiarato patrimonio UNESCO.
Posto all’ingresso del Bene, il fienile è stato modificato per accogliere una nuova biglietteria.
Il suggestivo spazio aperto al primo piano è reso accessibile da una nuova scala in pietra nel rispetto del linguaggio architettonico originale e adattato per ospitare eventi privati e in particolare laboratori didattici.
Il progetto di valorizzazione prevede il racconto della nascita e dello sviluppo del Monastero – donato al FAI da Giulia Maria Crespi nel 1977 - attraverso proiezioni multimediali immersive.
Si crea in questo modo un articolato percorso all’interno e agli esterni degli edifici che conduce i visitatori attraverso la narrazione della storia del Monastero, fino all’area degli scavi archeologici e ai resti delle antiche mura, scoperti nella prima campagna guidata da Renato Bazzoni nel 1977 e restaurati grazie al contributo di Regione Lombardia e dell’Associazione Amici del FAI.
Questo progetto di adeguamento del fienile del Monastero di Torba ad aule didattiche rientra nella missione del FAI di “prendere per mano” gli italiani di domani, stimolando lo spirito di una cittadinanza attiva che non si limiti a considerare il paesaggio una materia da studiare, ma coinvolga i giovani nell'impegno per la sua tutela, in quanto bene collettivo di inestimabile valore, simbolo della nostra stessa identità.