Marco Magnifico: Casa Macchi ha un posto speciale nel mio cuore

Marco Magnifico: Casa Macchi ha un posto speciale nel mio cuore

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Marco Magnifico: Casa Macchi ha un posto speciale nel mio cuore
Focus

21 dicembre 2022

«Nessun’altra casa ha svelato con tanta virginea delicatezza e con la timidezza dignitosa di chi teme di non meritare l’attenzione altrui, i propri segreti, le proprie storie, i propri tesori». Il discorso del Presidente FAI Marco Magnifico all’inaugurazione di Casa Macchi, il 17 dicembre 2022.

Senza Matteo Bianchi e Roberto Maroni il desiderio di Maria Luisa Macchi – che pur senza aver mai conosciuto considero ormai una carissima amica, quasi una congiunta – sarebbe rimasto tale.

Ringrazio la sorte per avermi posto come tramite tra “la Signorina”, come in paese veniva chiamata, il Comune di Morazzone e la Regione Lombardia. Il disegno è stato poi portato avanti con lo stesso entusiasmo e la stessa solerte concretezza da Maurizio Mazzucchelli e Attilio Fontana con Stefano Bruno Galli. Un esempio tra i più virtuosi di quella auspicata, talvolta difficile, in questo caso perfetta collaborazione tra due enti pubblici, un ente privato e una semplice ma visionaria cittadina che assieme anche alla Provincia di Varese e a una fondazione bancaria come Fondazione Cariplo, hanno sognato, collaborato e costruito assieme un grande progetto per l’esclusivo beneficio della collettività.

Una congiuntura di sensibilità, senso civico, lungimiranza e concretezza che, lasciatemelo dire, fa onore alla nostra terra e al nostro Paese; e che oggi assieme a Maria Luisa Macchi, al Comune di Morazzone, alla Provincia di Varese, alla Regione Lombardia, a Fondazione Cariplo e alla Soprintendenza, il FAI – che rappresento – indica come via possibile per il recupero di altri brani della storia e della bellezza italiane.

Molti e molti altri sarebbero i ringraziamenti a persone, professionisti, imprese e associazioni che hanno reso possibile questa impresa; la mia personale, grande soddisfazione ai colleghi del FAI di ogni ufficio che, con una passione giunta quasi alla identificazione con i componenti di quella famiglia Macchi che questa casa volle e abitò per generazioni, hanno lavorato con un impegno e una delicatezza che hanno consentito il piccolo miracolo che da domani sarà proposto a chiunque voglia conoscerlo.
Grazie davvero a tutti con tutto il mio cuore.

Ed ora una breve riflessione che mi esce proprio dal profondo dell’anima.

Lavoro al FAI da 36 anni; incominciai come apprendista nel 1986, son finito Presidente nel 2021; ne ho sognate, viste, fatte tante; ogni volta diverse, più facili, più difficili, spesso impossibili e perciò naufragate.

Si dice ogni tanto che l’ultimo è il figlio prediletto; nella mia vita FAI è sempre stato così ma di ultimi figli in questi 36 anni ne sono nati una cinquantina… e altri ne arriveranno. Ma per Casa Macchi ci sarà sempre un posto speciale nel mio cuore. E vi dirò perché.

Nessun'altra casa, tra le tante che ho avuto la fortuna di prendere per mano moribonde per accompagnarle a nuova vita, ha svelato con tanta virginea delicatezza e con la timidezza dignitosa di chi teme di non meritare l’attenzione altrui, i propri segreti, le proprie storie, i propri tesori. Storie forse troppo piccole per il grande pubblico ma le più grandi per i loro protagonisti. Tesori apparentemente insignificanti perché da sempre costretti ai margini della scena del mondo da quelli più notabili, più insigni e spesso sontuosi, concepiti e realizzati per essere considerati gli unici protagonisti della Storia. Ma Maria Luisa Macchi, che amò e animò questo mondo dignitoso e appartato assieme ai genitori, agli zii, ai nonni, ad altre Marie Luise e alle loro famiglie, decise per dare lustro alla sua Morazzone di provare a portare alla ribalta proprio queste storie e questi tesori. Per farlo si affidò al FAI che le è grato per questa sfida affrontata.

Non ve lo nascondo, con il riguardo e quasi il timore di violare l’intimità, gelosamente custodita, di una famiglia e di una casa che mai avrebbero pensato di divenire protagoniste.

Questa però è la volontà di questa esemplare cittadina, grazie alla quale questo mondo fino ad oggi apparentemente secondario diventa un magnifico capitolo nel grande libro che racconta la grande storia del nostro grande Paese.

A Maria Luisa Macchi tutta la nostra gratitudine!

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