Lo scoiattolo rosso tra gli alberi del parco di Villa Panza

Lo scoiattolo rosso tra gli alberi del parco di Villa Panza

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Lo scoiattolo rosso tra gli alberi del parco di Villa Panza
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23 settembre 2022

Per aumentare il numero dei luoghi idonei al monitoraggio dello scoiattolo rosso in ambito urbano, il FAI ha aperto il parco monumentale di Villa e Collezione Panza al progetto "Selvaticittà" del Dipartimento di Scienze Teoriche e Applicate dell’Università dell’Insubria.

Tra il verde dei 33.000 metri quadrati del parco di Villa e Collezione Panza a Varese lo scoiattolo rosso si muove agile e veloce in cerca di cibo, ma è a suo agio come se si trovasse in una foresta?

Questa domanda ha fatto diventare lo scoiattolo rosso un osservato speciale dell’Università dell’Insubria, che cerca di fare luce su un tema che sempre più sarà centrale nel futuro, ovvero come si adatta la fauna presente in un ambiente urbano frammentato e come si modificano le interazioni con l’uomo?

Da ormai diversi secoli l’urbanizzazione, nelle sue diverse forme, è uno dei fattori di maggior rilievo nella trasformazione degli habitat e dei paesaggi, ed è noto che questa dinamica ha comportato una forte riduzione della specie presenti. Va detto, però, che al contempo l’habitat urbano, per diverse specie a elevata adattabilità, è diventato a sua volta un nuovo luogo dove vivere, grazie anche alle aree verdi urbane e ai giardini storici come quello di Villa Panza.

Lo scoiattolo rosso è una “specie modello”, utilizzata per verificare la dipendenza delle specie che abitano i boschi dagli alimenti tipici di questi ambienti (castagne, faggiole, pinoli…), i fenomeni di dispersione e colonizzazione, così come i fattori di stress ambientale.

Mentre lo studio delle popolazioni di animali in natura ha consentito di raccogliere moltissimi dati, il fenomeno in crescita delle specie inurbate è invece relativamente recente e poco sappiamo su come gli habitat urbani possono generare tipologie di stress diverse da quelle tipiche di ambienti “naturali” e quindi indurre cambiamenti nel comportamento, nella dieta, nel potenziale riproduttivo e nella sensibilità a infezioni e parassiti.

In ultima analisi, lo “stress da città” può incidere sulla sopravvivenza stessa degli animali nelle aree urbane e le modificazioni nei loro comportamenti possono anche essere causa di possibili conflittualità con le popolazioni umane.

Per aumentare il numero dei luoghi idonei al monitoraggio dello scoiattolo rosso in ambito urbano, il FAI ha dunque volentieri aperto il parco monumentale di Villa e Collezione Panza al progetto del Dipartimento di Scienze Teoriche e Applicate dell’Università dell’Insubria, condotto da Adriano Martinoli e Luc Wauters.

A questo punto non ci resta che augurare all’Università e al suo progetto di monitoraggio "Selvaticittà", sviluppato in collaborazione con il Comune di Varese, una proficua raccolta dati anche grazie al Bene FAI di Varese. Allo scoiattolo rosso auguriamo, invece, di continuare a convivere con noi e di trovare molte nocciole per superare l’inverno in città.

Grazie a Edison che ha scelto di rinnovare il suo sostegno al FAI e che, da quest’anno, sosterrà anche i progetti di tutela della biodiversità che la Fondazione realizza nei propri Beni sul territorio.

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