04 luglio 2023
Ogni tanto chi mi conosce e frequenta mi dice: «Ma come sei curioso!» perché io faccio sempre un sacco di domande, come se fosse un difetto essere curiosi… io biasimo chi non è curioso. La curiosità etimologicamente nasce dalla parola “cura”, quindi “curare”, curare che cosa? Curare l’ignoranza, quello che non sappiamo. Quindi chi non è curioso è un poveretto, perché la vita senza curiosità non riserva sorprese.
Per esempio oggi siamo a Villa Panza a Varese che tutti conoscono per la sua collezione di arte contemporanea, per la sua storia meravigliosa, per questa architettura così importante, ma oggi vi voglio parlare di palle.
Il giardino e la dimora settecentesca sono pieni di palle.
Se uno non si domanda e non guarda con curiosità il giardino all’italiana e la facciata di Villa Panza non viene soddisfatto: per esempio il parco è pieno di palle, palle di bosso, palle di pietra, ma le palle più curiose sono quelle incastonate nella facciata della villa che guarda il giardino.
Il 26 maggio 1859 Varese fu teatro di una battaglia fra le truppe austro-ungariche e i Cacciatori delle Alpi. Il Duca Antonio Litta possedeva questa casa e proprio dalle Ville Ponti qui di fianco Giuseppe Garibaldi comandò la battaglia. Il Duca mise a disposizione del generale la sua villa per farne un ospedale da campo.
Antonio Litta era un grande patriota anti austriaco e quando la battaglia finì domandò a Garibaldi se gli regalava due palle di cannone e queste palle furono murate nella facciata di Villa Panza che dà sul giardino e che si possono notare guardando bene la maestosa facciata.
Ma quanta gente che è venuta in visita a Villa Panza si è domandata cosa fossero quelle due palle? Forse poca, perché forse poca gente ha posato gli occhi quelle due palle osservando la villa dalla fontana…
Bisogna guardare con intensità. I monumenti, l’Italia, il nostro Paese meraviglioso ci regalano emozioni solo se noi li sappiamo interrogare con tanta intensità.
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