Le Giornate FAI di Primavera 2022 si tingono d’Europa

Le Giornate FAI di Primavera 2022 si tingono d’Europa

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Le Giornate FAI di Primavera 2022 si tingono d’Europa
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17 marzo 2022

La collaborazione del FAI con la Commissione europea in Italia si rinnova per il quinto anno consecutivo, con due importanti ricorrenze: la XXX edizione delle Giornate FAI di Primavera e l’Anno Europeo dei Giovani.
L'Unione Europea «rispetta la ricchezza della sua diversità culturale e linguistica e vigila sulla salvaguardia e sullo sviluppo del patrimonio culturale europeo». Art.3 Trattato sull’Unione Europea

È un percorso condiviso, accomunato dagli stessi valori, quello tra il FAI e la Rappresentanza a Milano della Commissione europea in Italia, una collaborazione che si rinnova per il quinto anno consecutivo perché il patrimonio culturale è un fattore essenziale di rilancio per favorire una società più coesa e inclusiva, in cui al centro vi è la partecipazione culturale e sociale della comunità civile.

Quest’anno la collaborazione è ancor più decisiva perché segnata da due ricorrenze: la XXX edizione delle Giornate FAI di Primavera e l’Anno Europeo dei Giovani. In questa cornice il 26 e il 27 marzo saranno aperti al pubblico una trentina di siti storici, artistici e culturali destinatari di finanziamenti europei, in particolare del fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) o del fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR): i Beni del FAI e altri luoghi insoliti e normalmente inaccessibili, creeranno un inedito percorso artistico e culturale che attraverserà tutta Italia e permetterà di mettere in luce quanto l’Unione Europea fa per il patrimonio culturale.

A raccontare al pubblico alcuni di questi luoghi saranno gli Apprendisti Ciceroni. Nel 2022 lo storico progetto educativo di cittadinanza attiva del FAI acquisisce una significativa rilevanza perché consente di coinvolgere le nuove generazioni nella ripresa culturale dopo le difficoltà causate dalla pandemia.

Viaggio tra le aperture in collaborazione con la Commissione Europea

A Firenze gli Apprendisti Ciceroni, insieme a giovani universitari europei, in collaborazione con la Delegazione FAI della città, saranno protagonisti dell’eccezionale apertura al pubblico di Palazzo Buontalenti, sede dell’European University Institute - Centro di Studi e Ricerche Universitarie dell’Unione Europea. Il Palazzo o Casino Mediceo di San Marco, che oggi si sviluppa con un lungo fronte sull'attuale via Cavour, è da ricondurre a un progetto di Bernardo Buontalenti (1568 -1574), pensato, in sintonia con la storia del luogo, come regale officina e ambiente di studio di Francesco I de' Medici. Negli interni si possono ammirare numerosi affreschi: un compendio della miglior produzione artistica fiorentina di inizio Seicento, eseguiti con dovizia di particolari e ricchi di riferimenti alla contemporaneità e alle conquiste dei granduchi di Toscana sia in ambito militare che artistico-culturale. La visita permette di ripercorrere le imprese e i fasti della dinastia medicea, evidenziando al contempo le differenze di carattere e personalità tra i vari membri della famiglia assurti al trono granducale.

A pochi chilometri da Firenze, la badia di San Bartolomeo, più conosciuta come Badia Fiesolana, è situata fuori dal centro abitato di Fiesole e ospita il quartier generale dell’European University Institute, centro di alta formazione socio-politica per le élites d'Europa, sin dal 1976. In questo spazio Cosimo il Vecchio volle ridisegnare i luoghi del sapere cercando nel neoplatonismo fiorentino una nuova sintesi culturale capace di formare, molti secoli fa, gli uomini che contribuirono a costruire la moderna società occidentale e allo stesso modo da oltre 40 anni i principi costitutivi di quella cultura vengono rielaborati e aggiornati al servizio dell'Europa di oggi. Durante le Giornate FAI di Primavera gli Apprendisti Ciceroni e i giovani studenti europei illustreranno il tempio in stile rinascimentale con pianta a croce latina, il Refettorio con il pulpito quattrocentesco, l’affresco di Giovanni da San Giovanni raffigurante Cristo nutrito dagli angeli, l’imponente Sala Capitolare, l’elegante chiostro e infine il loggiato prospicente la suggestiva vista sulla città di Firenze.

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Nelle Marche, nella fascia collinare che parte dalla costa adriatica e raggiunge i Monti Sibillini, sorge Montalto, borgo caro a Papa Sisto V (1521-1590): nel periodo del suo pontificato, infatti, fu costruita la Cattedrale e fu elevata a Collegiata prima e poi a cattedrale la Chiesa di S. Francesco Saverio, oggi Teatro Comunale. La Piazza intitolata a suo nome, invece, fa da porta di ingresso a Palazzo Paradisi, ex Castello della Rocca che comprende Porta Marina e la chiesa di S. Pietro, che ebbe il massimo dei suoi fasti proprio in quegli anni. Gli Apprendisti Ciceroni accompagneranno i visitatori delle Giornate FAI alla scoperta dei luoghi che sono legati al suo pontificato dimostrando il grande amore che il Papa ebbe per questa città. In particolare a Palazzo Paradisi sarà esposto eccezionalmente il Reliquiario donato a Montalto da Papa Sisto, una straordinaria opera di oreficeria risalente al XIV secolo, tornata a splendere dopo l’intervento sugli ori, gli smalti e le pietre preziose del raffinato contenitore.

Sulle orme del Papa di Montalto, a pochi chilometri dal borgo si potrà eccezionalmente visitare il Mulino di Sisto V, uno dei rarissimi esempi di mulini fortificati ancora esistenti e con la struttura quasi interamente originale della regione Marche.

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In Sicilia, una delle aperture in collaborazione con la Commissione europea, è nel borgo medievale di Isnello (PA) alle porte del Parco delle Madonie nelle montagne sopra Cefalù. L'itinerario di visita partirà dal Museo Trame di Filo alla scoperta degli intrecci e dei ricami di cui sono custodi le abili e sapienti mani delle ricamatrici isnellesi: depositarie di antiche tradizioni, mostreranno come da un semplice filo può originarsi un capolavoro unico. Il percorso proseguirà alla volta delle bellezze naturali e paesaggistiche che caratterizzano il massiccio Grotta Grande che cinge il centro abitato di Isnello. Costeggiando il letto del fiume Hassin e proseguendo lungo la traccia dei sentieri che conducono al boschetto di pini ai piedi del Monte Grotta Grande, si potranno ammirare i luoghi dove cresce la “inistredda” una piccola ginestra endemica ed esclusiva del solo territorio di Isnello. La passeggiata prosegue fino a raggiungere la croce sulla vetta del Monte Grotta Grande, da cui poter godere di una vista mozzafiato che abbraccia a 360° il panorama della valle e della gola del fiume Hassin e sul paese.

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Scopri tutte le aperture in collaborazione con la Commissione Europea

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