La mostra “Nel tempo”: l’invito a entrare “dentro” al concetto di tempo

La mostra “Nel tempo”: l’invito a entrare “dentro” al concetto di tempo

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La mostra “Nel tempo”: l’invito a entrare “dentro” al concetto di tempo
Focus

20 dicembre 2024

Il discorso di Daniela Bruno, Vicedirettrice Generale per gli Affari Culturali del FAI, in occasione dell’inaugurazione della mostra “Nel tempo”, in esposizione fino al 6 gennaio 2025 a Villa e Collezione Panza a Varese.

State per entrare Nel tempo: una mostra che, attraverso cinquantanove opere di ventitré artisti contemporanei collezionati da Giuseppe Panza di Biumo, vi invita a entrare “dentro” al concetto di tempo.

Sarà una sfida: farvi afferrare quel che di per sé è inafferrabile.

Non sarà un percorso semplice, non è una mostra facile. Ma datevi il tempo, appunto, per seguire il ragionamento degli artisti, per osservare attentamente le opere, e anche per interagire con esse, e le troverete sorprendenti, poetiche, profondissime, geniali. Crediamo che rimarrete affascinati da questo tipo di arte contemporanea, che è solo apparentemente fredda e ostica, o difficile da comprendere.

«Che cosa vuol dire?» – scrive in Ricordi di un collezionista Giuseppe Panza di Biumo – «è la domanda che mi ha perseguitato da quando ho iniziato a collezionare… Quando è arrivato il Minimalismo, il commento era: “non è arte, non sono cose fatte dall’artista”. L’arte Concettuale: “una follia comprare parole scritte…”», proprio come quelle che troverete in molte opere in mostra.

Non è una mostra facile, perché questi artisti hanno scelto di non rappresentare la realtà come appare, interessati, piuttosto, a indagare il significato delle cose.

Come filosofi, questi artisti distillano concetti, ma non li esprimono a parole, bensì attraverso oggetti simbolici, immagini metaforiche, luci, colori e suoni, che ugualmente vi parleranno. Non è una mostra facile, dunque, perché è una mostra di concetti, ma condensati in opere d’arte.

Giuseppe Panza di Biumo, con competenza e sensibilità eccezionali, ne ha raccolto una selezione ampia e raffinatissima intuendone precocemente il valore, in assoluto e per sé, per le affinità che questi lavori avevano con la sua stessa visione e con la sua personale ricerca filosofica e artistica.

Non è una mostra facile, infine, perché il tempo non è un concetto facile. Il tempo storico è più facile, perché si consolida nel passato, e pare quasi di poterlo dominare guardando indietro, ma il tempo presente sfugge: non dà il tempo di percepirlo, ed è già passato; è relativo a chi e come lo percepisce, ed è dato per scontato, perché indipendentemente da noi, scorre, mentre facciamo altro.

Oggi più che mai il tempo corre. La velocità con cui gira il mondo sembra aver accelerato il tempo. E stare dietro al tempo, oggi, richiede una grande concentrazione sul presente, che spesso distrae dalla conoscenza del passato e perfino dal sogno del futuro.

Rincorriamo il tempo ogni giorno, volenti o nolenti, ma questa mostra, e in generale la visita di Villa Panza e della sua collezione di opere d’arte, vogliono invitarvi per un paio d’ore a frenare la corsa, per entrare in un altro tempo.

Il tempo che richiede la conoscenza, che è un tempo più lento. Il tempo dell’attenzione, dell’osservazione, della percezione e dell’esperienza, della riflessione e della contemplazione.

Questo era il tempo prediletto da Giuseppe Panza di Biumo, e questo è il tempo che richiede l’arte che lui amava. Queste opere, questa mostra, e questo luogo in generale, promettono grandi soddisfazioni, ma a chi voglia darsi il tempo di aprire mente e cuore a un’esperienza non facile, profonda, intensa, originale, e per questo – ne siamo certi – affascinante e memorabile.

Daniela Bruno , Vicedirettrice Generale per gli Affari Culturali del FAI

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