20 dicembre 2024
State per entrare Nel tempo: una mostra che, attraverso cinquantanove opere di ventitré artisti contemporanei collezionati da Giuseppe Panza di Biumo, vi invita a entrare “dentro” al concetto di tempo.
Sarà una sfida: farvi afferrare quel che di per sé è inafferrabile.
Non sarà un percorso semplice, non è una mostra facile. Ma datevi il tempo, appunto, per seguire il ragionamento degli artisti, per osservare attentamente le opere, e anche per interagire con esse, e le troverete sorprendenti, poetiche, profondissime, geniali. Crediamo che rimarrete affascinati da questo tipo di arte contemporanea, che è solo apparentemente fredda e ostica, o difficile da comprendere.
«Che cosa vuol dire?» – scrive in Ricordi di un collezionista Giuseppe Panza di Biumo – «è la domanda che mi ha perseguitato da quando ho iniziato a collezionare… Quando è arrivato il Minimalismo, il commento era: “non è arte, non sono cose fatte dall’artista”. L’arte Concettuale: “una follia comprare parole scritte…”», proprio come quelle che troverete in molte opere in mostra.
Non è una mostra facile, perché questi artisti hanno scelto di non rappresentare la realtà come appare, interessati, piuttosto, a indagare il significato delle cose.
Come filosofi, questi artisti distillano concetti, ma non li esprimono a parole, bensì attraverso oggetti simbolici, immagini metaforiche, luci, colori e suoni, che ugualmente vi parleranno. Non è una mostra facile, dunque, perché è una mostra di concetti, ma condensati in opere d’arte.
Giuseppe Panza di Biumo, con competenza e sensibilità eccezionali, ne ha raccolto una selezione ampia e raffinatissima intuendone precocemente il valore, in assoluto e per sé, per le affinità che questi lavori avevano con la sua stessa visione e con la sua personale ricerca filosofica e artistica.
Non è una mostra facile, infine, perché il tempo non è un concetto facile. Il tempo storico è più facile, perché si consolida nel passato, e pare quasi di poterlo dominare guardando indietro, ma il tempo presente sfugge: non dà il tempo di percepirlo, ed è già passato; è relativo a chi e come lo percepisce, ed è dato per scontato, perché indipendentemente da noi, scorre, mentre facciamo altro.
Oggi più che mai il tempo corre. La velocità con cui gira il mondo sembra aver accelerato il tempo. E stare dietro al tempo, oggi, richiede una grande concentrazione sul presente, che spesso distrae dalla conoscenza del passato e perfino dal sogno del futuro.
Rincorriamo il tempo ogni giorno, volenti o nolenti, ma questa mostra, e in generale la visita di Villa Panza e della sua collezione di opere d’arte, vogliono invitarvi per un paio d’ore a frenare la corsa, per entrare in un altro tempo.
Il tempo che richiede la conoscenza, che è un tempo più lento. Il tempo dell’attenzione, dell’osservazione, della percezione e dell’esperienza, della riflessione e della contemplazione.
Questo era il tempo prediletto da Giuseppe Panza di Biumo, e questo è il tempo che richiede l’arte che lui amava. Queste opere, questa mostra, e questo luogo in generale, promettono grandi soddisfazioni, ma a chi voglia darsi il tempo di aprire mente e cuore a un’esperienza non facile, profonda, intensa, originale, e per questo – ne siamo certi – affascinante e memorabile.
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