L’appello di Marco Magnifico: “Non abbattete la Màsera di Levico”

L’appello di Marco Magnifico: “Non abbattete la Màsera di Levico”

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L’appello di Marco Magnifico: “Non abbattete la Màsera di Levico”
Focus

30 marzo 2023

«Demolire la Màsera di Levico Terme rischia di cancellare la storia di un'impresa che ha segnato il benessere della città». La lettera del Presidente FAI Magnifico al Presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti e al Sindaco di Levico Terme, Gianni Beretta.

Caro Presidente Fugatti e caro Sindaco Beretta,

la Màsera di Levico Terme sta per essere demolita: mi permetto però di chiedervi di ripensarci, o comunque di pensarci ancora una volta. Raccolgo l'accorato appello delle centinaia di cittadini che negli ultimi mesi hanno firmato una petizione, organizzato incontri, e che nel censimento del FAI da poco concluso l'hanno votata come «Luogo del Cuore», come ennesimo tentativo per provare a salvarla. L'edificio è in parte pericolante e il lungo abbandono ha causato un evidente degrado che è giusto sanare.

Ma penso che raderlo al suolo, cancellarne la memoria fisica e sostituirlo con una nuova e pur funzionale costruzione, alla fine ci lascerà insoddisfatti. Avremo infatti perso un pezzo di storia, ma anche un'occasione di valorizzazione e sviluppo, che altrove si è rivelata un gran successo.

Si sono appena concluse le Giornate FAI di Primavera e per la prima volta sono stati aperti al pubblico dai nostri volontari due edifici in provincia di Bolzano che hanno attirato ben 1.500 visitatori in due giorni, il Noi Techpark e l'Eurac Research. Si tratta di una ex-fabbrica di alluminio e dell'ex Gil, edificati negli anni Trenta del Novecento, abbandonati per decenni e più volte a rischio di demolizione, che un sapiente recupero ha trasformato in modernissimi centri di ricerca di rilievo internazionale, il cui involucro architettonico, preservato e valorizzato, è oggi la perenne memoria di un paesaggio storico e di una vicenda, anche sofferta, che fa parte dell'identità di quella comunità.

Stesso felice destino ha avuto la Manifattura Tabacchi di Rovereto, anch'essa aperta nelle Giornate FAI del 2007, con altrettante migliaia di visitatori che così dimostrarono, allora, l'interesse per un edificio abbandonato, ma che era parte della loro storia, e che proprio la Provincia Autonoma di Trento ha poi sapientemente riqualificato con un innovativo progetto che valorizza l'antica manifattura in chiave contemporanea: oggi è la Green Innovation Factory.

Sono casi, come tanti in Italia, che dimostrano il successo di operazioni di «salvataggio» non tanto delle architetture in sé, ma delle storie che incarnano: quelle storie stanno davvero a cuore alle migliaia di persone che le visitano, che vogliono conoscerle e ritrovarle, e che non vogliono perderle; da quelle storie, inoltre, possono rinascere attività e progetti per uno sviluppo sostenibile, che mantiene in equilibrio passato e futuro.

Demolire la Màsera di Levico Terme rischia di cancellare – pensiamo alle generazioni future che non la vedranno più – la storia di un'impresa che ha segnato il benessere della città, che ha dato lavoro a tanti abitanti di Levico e della Valsugana, e che testimonia una tradizione manifatturiera locale – la produzione di seta e tabacco un tempo radicata e florida e oggi scomparsa, che affonda le radici nella vocazione agricola del territorio. Nei primi anni del Novecento, proprio a Levico, Luigi Carbonari fondò la Lega Contadini, dalla cui esperienza nacquero quaranta cooperative agricole e imprese di successo come quella della Màsera. Mi piace pensare che salvare quell'edificio e la sua storia potrebbe contribuire a rinnovare quella vocazione agricola: la cura di campi e pascoli di montagna, che soffrono invece, qui come altrove in Italia, un progressivo abbandono con conseguente degrado e impoverimento di territori, economie e comunità.

Una decina di anni fa il FAI si è battuto per scongiurare la demolizione di un'ala delle storiche Carceri di Trento, anch'esse un pezzo di storia che meritava di essere conservato; con in mente quel felice risultato, mi permetto oggi di sottoporre alla vostra attenzione questo caso, che mi auguro possa avere lo stesso lieto fine.

Caro Presidente, egregio signor Sindaco, in definitiva ritengo che sarebbe davvero un peccato abbattere la Màsera di Levico Terme; anzi un errore.

Marco Magnifico, Presidente FAI

Articolo apparso su “L’Adige” mercoledì 29 marzo 2023

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