13 settembre 2022
Come ogni anno all’Alpe Pedroria e Madrera, Bene FAI di quasi 200 ettari nel cuore della Bassa Valtellina, approfittiamo della stagione estiva per procedere con gli interventi di ripristino delle baite e degli alpeggi. Qui la Fondazione ha deciso di intraprendere un lungo e coraggioso percorso che porterà al recupero del paesaggio alpino, per restituire a questo scorcio di montagna la sua vocazione storica.
Con i suoi 1.920 metri di altitudine, l’Alpe Pedroria è l’alpeggio più alto del nostro Bene ed è il primo che abbiamo cominciato a recuperare. L’alpe è situata a circa mezz’ora a piedi dal vicino Rifugio Alpe Piazza ed è facilmente raggiungibile attraverso il sentiero Tirinzoni, riqualificato dal FAI intitolato in ricordo dell’architetto Stefano Tirinzoni, che nel 2011 ha lasciato alla Fondazione questi alpeggi.
Il recupero del sentiero è stato solo il primo passo intrapreso, a cui sono seguiti negli anni altri interventi: il restauro della baita del gestore dell’alpeggio e quello dell'annesso “baitello” insieme alla costruzione di una piccola baita in legno per i servizi; il recupero degli storici “calècc” (antiche costruzioni per la lavorazione del bitto) e della cosidetta “tecia”, una tettoia aperta sotto la quale possono ripararsi gli animali al pascolo.
Ci siamo quindi dedicati a riattivare i pascoli in quota, sospesi ormai da anni, prima trasferendo greggi di pecore e attualmente mandrie di vacche e capre, tra le Brune Alpine (Original Brown) e le Capre Orobiche, con un importante obiettivo di ripopolamento di specie animali autoctone a rischio di estinzione.
In un'area che vede l'abbandono di molti pascoli l'intervento del FAI si configura come un modello emblematico per il territorio, finalizzato a stimolare la ripresa dell’attività pastorale e, in particolare, della produzione tradizionale del formaggio Bitto. Inoltre il progetto vuole ripristinare le funzioni ecologiche e paesistiche del pascolo, incrementando in questo modo la biodiversità presente.
Durante i mesi estivi appena trascorsi abbiamo avviato il cantiere per la riqualificazione e il consolidamento della stalla grande dell’Alpe Pedroria, che diventerà un centro didattico e formativo al servizio del territorio.
La stalla è un tipico edificio rurale di montagna, realizzato solo con materiali locali, come massive murature in pietra e coperture in legno di larice rivestite da lastre anch’esse di pietra. Le murature verso valle, fortemente inclinate, erano già state messe in sicurezza negli anni scorsi grazie a strutture di sostegno temporanee, ma in questa occasione abbiamo finalmente potuto consolidarle.
La copertura è stata anch’essa completamente restaurata e messa in sicurezza, con l’utilizzo di legname trasportato tramite elicottero ma con pietre recuperate in loco. Si è cercato di conservare e riutilizzare quanto più possibile i materiali esistenti, affiancandoli a nuovi elementi in legno e acciaio, inseriti con discrezione così da non compromettere la storicità e le caratteristiche della struttura.
I pannelli solari posti sul retro della baita del gestore dell’alpeggio garantiranno l'illuminazione della grande stalla che, a partire dall’anno prossimo, potrà essere riutilizzata da scolaresche, visitatori ed escursionisti.
Grazie al contributo del GAL Valtellina e ai tanti italiani che hanno scelto di destinare il loro 5x1000 al FAI, inserendo nella casella “Cultura” il nostro codice fiscale 80102030154, siamo stati in grado di sostenere il consolidamento della stalla grande e aggiungere un nuovo tassello al progetto di conservazione del paesaggio dell’Alpe Pedroria e Madrera nel rispetto della biodiversità e della tradizione agro-silvo-pastorale.