15 novembre 2024
L’Art Bonus è un’agevolazione unica in Italia che ha riconosciuto per legge l’urgenza di sostenere la cultura e tutelare il patrimonio artistico pubblico. È un credito d’imposta che permette di recuperare, in tre quote annuali, il 65% delle donazioni effettuate a favore del patrimonio culturale pubblico italiano.
La maggior parte degli interventi eseguiti all’Abbazia di Santa Maria di Cerrate – affidata in concessione al FAI dalla Provincia di Lecce nel 2012 – sono stati realizzati grazie ai contributi raccolti tramite l’Art Bonus: dal 2014 ad oggi sono stati raccolti più di 1 milione di euro e spesi circa 835.000 euro.
L’ultimo intervento realizzato all’Abbazia di Cerrate grazie ai fondi dell’Art Bonus riguarda il muro di cinta in pietra che racchiude l’agrumeto, una porzione di oltre 50 metri, che, prima di essere consolidato, era fortemente dissestato, tanto da dover essere sostenuto da dei puntelli in legno per ragioni di sicurezza.
L’intero complesso è circondato da muri in pietra, ma in particolare questa porzione a est necessitava di un intervento impegnativo di consolidamento, che è stato eseguito nel corso del 2023. Un’opera complessa, che ha visto nei primi mesi, in contemporanea al cantiere di restauro, la realizzazione degli scavi archeologici lungo tutto il tratto di mura, che hanno portato a interessanti scoperte. Il muro, che aveva una pendenza oramai preoccupante, è stato sostenuto da una rete di puntelli posti sia nella parte interna, tra gli agrumi – ponendo molta attenzione a non danneggiare gli alberi – sia all’esterno, ed è stato poi raddrizzato gradualmente in maniera manuale dagli operatori con un sistema di chiavi, che ha riportato la struttura finalmente a piombo.
Di concerto con la Soprintendenza, sono stati realizzati i lavori di risarcitura delle stilature in malta tra i conci in pietra. È stata utilizzata una malta di cocciopesto, molto utilizzata negli edifici storici salentini e dalle gradazioni rosso-rosacee, che se non scelta con la dovuta accuratezza avrebbe potuto portare a un forte impatto visivo. Dopo aver provato molte “ricette” si è infine trovata la giusta composizione, che ha assicurato un risultato armonico e adeguato al contesto.
Gli interventi da fare all’Abbazia sono ancora molti, e nei prossimi anni lavoreremo per progettarli e realizzarli.
Tra questi vi è l’approvvigionamento idrico, che nelle masserie salentine è da sempre basato sulla raccolta delle acque piovane mediante l’ausilio di pozzi e cisterne. Strutture di questo tipo non mancano anche nel complesso dell’Abbazia, dove sono presenti un pozzo barocco riccamente decorato, realizzato nel 1585 di fronte al portico della chiesa, e un più semplice pozzo ottocentesco realizzato nell’agrumeto, entrambi completi delle relative cisterne.
Una prima fase di restauro e raccolta delle acque dalle coperture della chiesa è già stata realizzata; il completamento dell’intervento di recupero prevede di utilizzare le acque raccolte anche dagli altri edifici per l’irrigazione dell’agrumeto e del compendio agricolo e di valutare la possibilità di potabilizzarle a uso dei servizi dell’Abbazia.
Tra gli ambienti visitabili all’Abbazia vi è anche uno dei due antichi frantoi ipogei, detti “trappiti”, che testimoniano la passata attività agricola della masseria.
Scavati nella roccia sotto la Casa monastica, dove troviamo intatto l’antico frantoio, e sotto la Casa del massaro, ancora oggi mostrano i segni delle macine di pietra movimentate da muli, i pozzi di raccolta dell’olio, le pile e i torchi. In questi ambienti si respira una particolare atmosfera e si vive il ricordo delle attività che si svolgevano fino a un secolo fa, quando i «trappitari» lavoravano e vivevano in questi spazi illuminati da lucerne alimentate con lo stoppino bagnato di olio.
Il restauro dell’ipogeo sotto la Casa del Massaro, per cui sono già stati raccolti più di 80.000 euro e al cui progetto esecutivo lavoreremo nel 2025, prevede la pulitura e il restauro di tutte le superfici interne fortemente interessate dalla presenza di muffe e licheni. Saranno necessari anche interventi di protezione delle parti in pietra che costituivano i supporti delle presse, delle macine, delle pile e delle vasche di decantazione, nonché la realizzazione di un’adeguata illuminazione per rendere più godibile la visita.
Per completare il restauro e la valorizzazione del complesso abbaziale e ampliare l’offerta di visita, rimangono da affrontare degli interventi di manutenzione straordinaria nella Casa monastica e nel compendio agricolo, ma anche le opere di restauro e adeguamento degli ambienti dell’edificio delle Ex Stalle, al momento utilizzato come magazzino, e che ospiterà un racconto dedicato alla storia dell’Abbazia e del suo contesto.
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