26 giugno 2023
Nella serata di venerdì 23 giugno ad Assisi il torrente Tescio è esondato a causa delle violente piogge che hanno colpito il Bosco di San Francesco e l’intera zona. Fortunatamente non ci sono stati danni a persone, il Convento di Santa Croce, la chiesa e il giardino sono intatti; il sentiero che conduce alla Basilica è in condizioni regolari.
Tuttavia l’esondazione ha colpito l’area oltre il ponte di S.Croce: il sentiero che costeggiava la sponda destra del fiume parallelamente alla strada vicinale non esiste più, è stato spazzato via, mentre quello che costeggia il corso d'acqua a sinistra e che conduce all’installazione di Michelangelo Pistoletto Terzo Paradiso è ancora percorribile seppur invaso dal fango e con alcune staccionate pericolanti.
Il Terzo Paradiso è intatto, mentre la Torre Annamaria e gli attigui scavi archeologici sono ricoperti di fango; l'oliveto vicino alla Torre è stato spazzato via. Ha subito gravi danni anche una buona porzione dell'oliveto vicino al guado; l'area picnic è stata per metà cancellata e anche le arnie delle api sono state travolte; il parcheggio è devastato dai detriti.
L'Osteria del Mulino ha subito severi danni al piano inferiore dove acqua e fango sono arrivati a 1,40 cm di altezza rovinando tavoli, mobili e la centrale termica. Il fango è stato eliminato prima che si solidificasse grazie all’immediato intervento del personale dell'Osteria, ai giardinieri, allo staff del FAI e ad alcuni volontari che si sono generosamente messi subito a disposizione. La zona valliva è coperta di detriti, alberi, ramaglie, pietre e anche rifiuti portati dalla corrente; il nostro vicino che sta a monte della proprietà ci ha comunicato che la furia del Tescio ha trascinato via la sua stalla con gli animali all'interno.
La Protezione civile insieme ai Vigili del Fuoco si sono attivati immediatamente e nella giornata di domenica ha spostato un enorme tronco che era rimasto incastrato sugli archi del Ponte di Santa Croce e attualmente sono al lavoro per liberare la strada e gli argini dai detriti.
Da questa terribile vicenda si può capire la lunga strada che il nostro Paese deve ancora percorrere per mettere in sicurezza i territori, realizzando interventi che migliorino la capacità di adattamento agli effetti sempre più violenti e frequenti del cambiamento climatico, come le alluvioni o le frane.
I cambiamenti climatici rendono sempre più ricorrenti gli eventi calamitosi e sempre più precario l'ambiente in cui viviamo
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