Educare con la Storia per fondare il futuro

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Educare con la Storia per fondare il futuro
Focus

04 ottobre 2023

«Questa edizione delle Giornate FAI intende ribadire il ruolo fondante che scuole e università hanno sulla qualità del futuro del nostro Paese». Il discorso del Presidente Marco Magnifico in occasione della conferenza stampa delle Giornate FAI d’Autunno 2023, tenuta nel Museo dell’Arte Classica della Sapienza a Roma.

Prima di tutto grazie ad Antonella Polimeni che ha deciso oggi di farci il grande onore di ospitarci in questo tempio della cultura, della didattica e della ricerca italiana.

E subito la prima riflessione: anche se di primo acchito non è subito chiaro che facciamo lo stesso lavoro, siamo entrambi nati per educare; dice infatti l'articolo 2 del nostro Statuto,

«scopo esclusivo del FAI è l’educazione e l’istruzione della collettività alla difesa dell’ambiente e del Patrimonio artistico e monumentale italiano».

Poiché, ovviamente, non si può difendere qualcosa che non si ama e non si può amare ciò che non si conosce va da sé che tutte le attività – dal restauro alla valorizzazione dei monumenti d’arte e natura che ci vengono affidati, fino ai grandi eventi nazionali come quello che oggi presentiamo – tutto è finalizzato a contribuire all’educazione della collettività.

Un compito istituzionale per la scuola e l’università italiane e sussidiario per Enti come il FAI, nati proprio per contribuire, con le loro attività all’interesse generale affiancando (articolo 118 della Costituzione) istituzioni come quella che lei rappresenta.

Non è un caso che questa edizione delle Giornate FAI d’Autunno che, da 12 anni, si sono affiancate alle Giornate FAI di Primavera, (nate nel lontano 1993!) si distingua dalle altre anche perché tra gli oltre 700 luoghi visitabili a contributo libero (si è liberi anche di non dare nulla…) il 14 e 15 ottobre ci saranno aperte al pubblico, oltre alla Sapienza, ben 11 tra Università e Centri di Ricerca, oltre a numerose scuole di ogni ordine e grado, sparse su tutto il territorio.

Questa scelta che, come sempre, è del tutto spontaneamente nata dalla decisione dei delegati/volontari del FAI sembra sottolineare con forza e decisione che sempre più e con sempre maggiore vigore bisogna affidare – e vorrei dire tornare ad affidare – alla scuola e all’università un ruolo fondativo per il futuro del Paese; dico meglio: un ruolo fondativo che scuola e università devono avere sulla qualità del futuro del nostro Paese. Non mi addentro ora in un argomento di cui tanto si dibatte e si parla e mi limito a citare quello che Ernesto Galli della Loggia ha scritto quest’estate sul “Corriere della Sera” a proposito del ruolo che gli studi umanistici devono riprendersi nel momento in cui sembra che quelli tecnico-scientifici debbano prevalere; scrive Galli della Loggia:

«È solo conoscendo il passato, intendendo i valori e le cause profonde e interconnesse di ogni realtà sociale, conoscendo i loro molteplici risvolti psicologici… che diventa più facile prendere le decisioni che riguardano la realtà di oggi. La storia si presenta come un grande e prezioso deposito di sapere sociale, la sua conoscenza come la premessa necessaria per l’elaborazione di qualunque cultura e strategia politica. Senza la storia la politica è cieca e la storia che rinuncia alla dimensione della politica è destinata a perdere la propria identità».

In questo luogo prestigioso, tra questi gessi, tra queste pareti dove anche il Presidente che mi ha preceduto, Andrea Carandini, ha avuto un ruolo tanto cruciale, questa riflessione sul nostro comune ruolo educativo assume una dimensione paradigmatica e strategica e rinforza in noi del FAI – e quando dico noi parlo della struttura operativa centrale così come di tutto l’esercito dei delegati e volontari che operano in tutto il Paese – la coscienza dell’importanza della missione educativa della nostra Fondazione realizzata attraverso la tutela, l'apertura al pubblico e il racconto della storia narrata dai nostri monumenti d' arte e natura.

Seconda riflessione e molti importanti ringraziamenti.

Le Giornate del FAI – sia quelle di Primavera che quelle d’Autunno – sono felicemente e apparentemente state di stimolo a tanti eventi di conoscenza che ormai costellano la vita culturale del Paese; dalle aperture promosse da importanti Associazioni come l’ADSI o come “Le Vie dei Tesori”, fino a quelle sempre più numerose promosse da Enti pubblici come “Ville aperte in Brianza” o “50 Tesori dello spirito” in Emilia Romagna per lodevole iniziativa della Regione e della Conferenza Episcopale regionale.

Quello, però, che caratterizza gli eventi del FAI – ed è questo un motivo di grande vanto e orgoglio per noi – è non solo la dimensione dell’evento (700 luoghi in 350 città in 20 regioni) con la sua sempre sorprendente e stupefacente varietà delle proposte offerte alla conoscenza dei cittadini e che fra poco il Carosello di Daniela Bruno vi illustrerà… rimarrete a bocca aperta! – ma anche e soprattutto la coralità sulla quale poggia l’iniziativa che vede uniti in questo sforzo migliaia di volontari – cioè cittadini comuni – 9 mila studenti “Apprendisti Ciceroni” che il 14 e 15 ottobre illustreranno i monumenti aperti; e poi istituzioni come la Commissione Europea, il Ministero della Cultura, tutte le Regioni (la Campania anche con un generoso sostegno) e le Province Autonome; e poi il Dipartimento della Protezione Civile che ci affianca da ben 17 anni, la Croce Rossa Italiana per la sua partnership, l’Arma dei Carabinieri per il consueto contributo alla sicurezza dell’evento, il Fondo Edifici di Culto, lo Stato Maggiore della Difesa che concede l’apertura di luoghi simbolo dell’Esercito.

E poi la RAI, da sempre partner fondamentale dei nostri eventi nazionali e sono felice di ringraziare con tutto il cuore il dottor Mellone per essere qui a testimoniare il nostro comune lavoro a onore della cultura italiana, grazie alla settimana di sensibilizzazione RAI-FAI per i Beni Culturali dal 9 al 15 ottobre.

E poi molte aziende e prima di tutti ITA Airways, in qualità di main sponsor, per la prima volta coinvolta in questa grande festa nazionale attorno al Patrimonio culturale italiano; grazie per essere qui dottor Benassi! E grazie di averci scelto come (è il caso di dirlo) compagni di viaggio; e assieme a ITA, GROUPAMA Assicurazioni – anche questo un nuovo compagno d’avventura e sono certo che Pierre Cordier sarà entusiasta di questa prima occasione di lavoro comune; grazie anche a DESPAR ITALIA, dal 2022 Amica del FAI e oggi sponsor dell’evento; ma assieme a ITA Airways, a GROUPAMA Assicurazioni e DESPAR ITALIA, come sempre Ferrero, Ferrarelle (acqua ufficiale del FAI), IL GRUPPO FINIPER CANOVA da 14 anni partner e MARRIOTT Hotel che per il 3° anno propone il nostro messaggio in tutti i suoi alberghi.

È un impressionante concerto davvero nazionale questo attorno al Patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano; è un’orchestra poderosa dove il FAI è il maestro concertatore ma dove la musica nasce dai più vari e disparati strumenti col desiderio – assieme, tutti assieme – di dedicarla al Paese. I violini ringrazino dunque gli ottoni, gli ottoni i fiati, i fiati le percussioni, le percussioni i contrabbassi, i contrabbassi le viole; un incrocio di suoni e di grazie collettivi e reciproci che tutti, tutti insieme dedichiamo al Paese più bello del mondo: l’ITALIA!

Grazie a tutti voi che siete qui con noi oggi, grazie a coloro che renderanno possibile l’evento del 14 e 15 ottobre, grazie ai cittadini italiani che si metteranno in fila con la consueta e per taluni strabiliante educazione e ancora grazie a lei, cara rettrice; mi creda: è un grande onore essere stati oggi suoi ospiti!

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