28 luglio 2023
Sono di pochi giorni fa le parole rassicuranti del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che, a seguito degli «incendi e i disastri meteorologici di queste ultime settimane», assicurava la determinazione del Governo a «fare quello che non si è avuto il coraggio di fare a sufficienza nel passato, cioè lavorare per mettere in sicurezza il territorio».
Sicilia, Calabria e Salento in fiamme; la Romagna sott’acqua; Milano distrutta dal vento; la grandine – che flagella Lombardia, Veneto e Piemonte: temperature oltre la soglia del limite, esondazioni, trombe d’aria e tempeste ovunque.
È di oggi la notizia che nell’ambito della riprogrammazione del PNRR sono stati tagliati proprio i fondi destinati alla “gestione del rischio di alluvione e la riduzione del rischio idrogeologico”. Certamente saranno previste delle rimodulazioni, ma la dissonanza tra le dichiarazioni della Presidente del Consiglio e la Proposta di revisione del PNRR disorienta un’opinione pubblica sempre più allarmata dalle devastanti esperienze appena vissute.
Il FAI, facendosi portavoce dei suoi 270mila iscritti, certo di interpretare le istanze di tutte le comunità che abitano i territori colpiti, chiede:
Il FAI si riconosce assolutamente nelle parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella:
«Occorre assumere la piena consapevolezza che siamo in ritardo. Bisogna agire, da una parte cercando di incrementare l’impegno a salvaguardia dell’ambiente e per combattere le cause del cambiamento climatico… Dall’altro lato, è necessario operare per contenere già oggi gli effetti dirompenti di questi cambiamenti, predisponendo strumenti nuovi e modalità di protezione dei territori».
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