Casino dell’Aurora: il FAI auspica che anche le prossime aste vadano deserte

Casino dell’Aurora: il FAI auspica che anche le prossime aste vadano deserte

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Casino dell’Aurora: il FAI auspica che anche le prossime aste vadano deserte
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19 gennaio 2022

Per consentire allo Stato di esercitare, se lo vorrà, il suo diritto di prelazione, il FAI si augura che anche i prossimi tentativi di vendita del Casino dell’Aurora Ludovisi a Roma possano fallire.

Il Presidente del FAI Marco Magnifico commenta così l’asta per la vendita del Casino dell’Aurora Ludovisi a Roma, che nella giornata di ieri si è conclusa senza aggiudicazione per mancanza di offerte:

«L’asta deserta di ieri ha per fortuna dimostrato che nel mondo c’è ancora buon senso. Per quanto il Casino dell’Aurora Ludovisi sia un sommo monumento del Seicento europeo e le opere d’arte in esso contenute siano un assoluto unicum, il valore di 471 milioni (170.000 euro al metro quadro) è apparso tanto esagerato da far sì che nessuno abbia manifestato interesse; questo ha evitato allo Stato italiano l’estremo imbarazzo di dover decidere se esercitare o no il diritto di prelazione cercando una cifra che avrebbe sconcertato una buona parte dell’opinione pubblica tra la quale il FAI.
L’auspicio è che anche le prossime due o tre aste vadano deserte onde arrivare, grazie ai ribassi, ad una cifra che consenta allo Stato italiano di esercitare, se lo crede, la prelazione. Se però il pubblico godimento del monumento – nelle forme da decidere – fosse assicurato anche da un privato o da un’istituzione privata, pronta a investire una cifra così stupefacente, riteniamo che non si potrebbe altro che dir grazie. A queste condizioni, ahimé, il Casino Ludovisi non è un’opzione che le tasche del FAI possono minimamente prendere in considerazione».

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