17 dicembre 2024
Tangeri, città bellissima ed esotica, è situata allo sbocco occidentale dello Stretto di Gibilterra, in una magnifica baia riparata dai venti oceanici dal Cap Spartel. Si adagia ad anfiteatro su alcune colline e si divide tra città vecchia e moderna.
La prima, sulle maggiori alture, labirinto pittoresco di calli tortuose dal fascino misterioso, è dominata dalla kasbah, anima degli insediamenti più antichi e dei mercati carovanieri che per secoli si accampavano in essa, ove ancor oggi troviamo i mercati di ogni genere di spezia, tessuti, ceramiche e manufatti artigiani.
La parte moderna, in basso, sul lungomare, è porto franco e città dei commerci e dei contatti tra le genti d’occidente, ove si esportano, pelli, datteri, mandorle, pesce e s’importano cereali, manufatti e macchinari prodotti nelle industrie locali.
Tra le più antiche città dell’Africa settentrionale, Tingis – nome antico della città – fu sempre una città del popolo barbero, ma conobbe influenze e perfino domini, dei puni di Cartagine, dei re mauri e, in età imperiale romana, ottenne da Ottaviano il diritto di cittadinanza.
Divenne capitale della Mauritania Tingitana con un governatore berbero, Musa bin Nusayr, che avviò una dinastia destinata a perdurare per secoli.
Nel territorio tingitano s’insediarono comunità kharigite che produssero l’avvento dell’Emirato berbero di cui rimangono leggibili alcune tracce architettoniche nel sostrato urbano più antico. I contatti con l’occidente furono complessi e convulsi in particolare per il confronto riottoso contro i portoghesi che avevano occupato Ceuta.
Il viaggio si snoderà nelle terre d’ocra e di zafferano della vecchia Tangeri, dei suoi dintorni, nel bianco della medina che si tinge di ogni colore per le genti che vi si incontrano e per il caleidoscopico variare dei colori di tessuti, di tappeti e di manufatti che abbondano nel labirinto tangitano.
Il viaggio è all’insegna della scoperta di numerose abitazioni particolari private, ove si sono stupendamente acclimatati gli europei nel passato e nel presente che l’hanno scelta ed eletta, trovandovi il luogo ideale per le loro ricerche estetiche e per soddisfare la ricercatezza raffinata di un gusto da orientalisti. Penetrati nelle segrete delle case-torri della città vecchia, l’hanno rianimata con restauri sapienti e magistrale capacità, sensibilmente guidati dallo spirito antico di questa città-paradiso, posta al confine con l’Europa ed erede di una tradizione che supera i secoli. Visiteremo quindi bellissime case private e deliziosi giardini, scopriremo paesaggi incantevoli, segreti, nel fondersi di architettura e di natura in piena armonia.
Il viaggio avrà una guida d'eccezione: Gian Antonio Golin, architetto, già docente di Storia dell'Architettura ed Estetica all'Università di Parigi e direttore dell'Associazione per il Restauro del Patrimonio Artistico Italiano.
Il viaggio è stato studiato per un ristretto numero di partecipanti (massimo 15) per godere al meglio dell’esclusività delle visite.
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