A Pulsano (TA), nella località di Lido Silvana, sono note già da anni tracce di strutture antiche di origine Magno - greca o del principio delletà imperiale.
La scoperta di detto sito, è avvenuta casualmente da parte di turisti tedeschi nell'estate del 1964, tramite il ritrovamento di alcuni mosaici, e l1 agosto del '64 la Soprintendenza avverte il Mattino di Napoli della novità.
Da allora il sito fu sempre pensato come villa romana dallimmaginario collettivo, ma ad oggi non esiste alcuna attestazione che faccia pensare una cosa del genere; anzi ci sono delle evidenze archeologiche lungo la battigia della spiaggia Lo Scoglio che fanno pensare ad una realtà completamente diversa.
Queste evidenze sono rappresentate da alcune buche di palo, mai rilevate, ricavate da scogli di piccole dimensioni, piatti ed al momento sommersi. Esse dovranno sicuramente essere analizzate e rilevate accuratamente, poiché potrebbero essere i resti dellantico porto di Pulsano, il quale ad oggi non è mai stato ritrovato.
Nel caso si trattasse del porto, le strutture presenti possono essere pensate, come dei magazzini adiacenti al porto.
Solamente un lavoro di tipo archeologico, eseguito in maniera molto critica, può sciogliere questi dubbi non indifferenti.
Il sito è localizzato a strapiombo sul mare, ad Ovest dellex campeggio, dove sono visibili un arco e due ambienti troncati dal muro di cinta dellex campeggio. Il sito prosegue allinterno di una proprietà privata.
Essendo divisa in due parti, è ancora impossibile valutare l'estensione vera e propria del sito, infatti, in direzione opposta a questi resti, dalla parte Est dellex campeggio, si presentano nuove tracce, sempre tagliate dalla recinzione della proprietà privata, che in questo caso sono rappresentate da due vasche ed un pilastro, che essendo posti sulla scogliera, a causa dellerosione marina e dellincuria, si stanno staccando finendo in mare.
Lispettore delle antichità di Pulsano e Leporano, Andrea De Marco, dopo aver notato i resti avvisa le varie autorità, e nel 1997 si esegue un sopralluogo, ma questo non sortisce alcun effetto concreto, così nel 2001 De Marco denuncia il degrado al Ministro Melandri, e per la prima volta formula l'ipotesi dell'esistenza di un insediamento del V-IV secolo.
Inoltre le condizioni del sito peggiorano, non solo per il passaggio delle centinaia di bagnanti che ogni giorno, durante la stagione estiva, camminano sopra i resti archeologici per andare in spiaggia, ma anche per lincendio della pineta che avvenne nel giugno 2001, mettendo a nudo una superficie di 40 ettari di terreno, tra cui la zona che copriva i resti del sito.
Renato PETRALIA