VILLAGGIO OPERAIO DI VIALE SOMAINI - INIZIO '900

LOMAZZO, COMO

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VILLAGGIO OPERAIO DI VIALE SOMAINI - INIZIO '900
Archeologia industriale: il Villaggio Operaio, microcosmo allombra del cotonificio L'imprenditore Francesco Somaini dopo avere impiantato a Lomazzo il suo cotonificio iniziò a coltivare fin da subito un ambizioso progetto di rinnovamento sociale: costruire una comunità orientata al benessere di tutti i suoi membri. NellOttocento, dominato da divari sociali immensi, sfruttamenti e facili ricatti, infuocato dai rancori delle prime lotte di classe, un progetto come quello del Somaini poteva apparire uningenua utopia. Tutti dovevano avere la possibilità di vivere in una casa dignitosa e di usufruire dei servizi e delle comodità tipiche di una città moderna. 1904: la data è scolpita sulla palazzina posta allinizio del Viale. Da quella data la scommessa di un modello di fabbrica a misura duomo iniziava a divenire realtà. Nel nuovo villaggio operaio il fiore allocchiello era lorganizzazione dei servizi. Lacquedotto dava acqua abbondante. I bagni pubblici erano pensati per promuovere una buona igiene personale: allinizio del secolo la mentalità comune in fatto di igiene lasciava parecchio a desiderare! La scuola materna era completamente gratuita, inclusi i pasti e lassistenza medica. Alla materna venne poi affiancato a fine anni '40 un moderno nido commissionato al famoso architetto razionalista comasco Gianni Mantero, e i più grandicelli godevano di colonie estive sia al mare che in montagna, offerte alle famiglie dietro un corrispettivo puramente simbolico. A questo si assommava il progetto di autosufficienza alimentare: lungo il Viale tre cascine assicuravano la produzione agricola e a sud dello stabilimento un complesso zootecnico capace di 70 vacche da latte copriva il fabbisogno quotidiano degli abitanti del villaggio operaio, compresa la produzione casearia del formaggio. In un palazzo di imponente architettura tra il viale operaio e lo stabilimento trovava posto il Convitto, capace di 600 posti: alle ragazze povere provenienti da fuori paese era offerta la possibilità di alloggiare e con il lavoro nello stabilimento (un biennio o poco più) riuscivano a mettere da parte dei risparmi e una dote, e finalmente realizzare il sogno di convolare a nozze. Non solo benessere materiale: la famiglia Somaini promuoveva la crescita di una comunità ben compaginata incentivando e finanziando la vita associativa del paese. La società sportiva e la filarmonica godettero di nuovo impulso e nacque persino una società orchestrale! Per lapporto dei Somaini Lomazzo fu il primo paese della provincia ad avere uno stadio di calcio con tribuna coperta, una costruzione esemplare di Luigi Santarella che a lungo fece scuola nel campo dell'ingegneria. Per tutto questo non è difficile intuire come il cotonificio fosse visto da tutti con grande fierezza, un «mito» per la popolazione locale. Il microcosmo del viale operaio, con le sue strutture rimaste pressoché inalterate, testimonia una stagione di progresso sociale: quello che qui era presente in piccolo poté contribuire a ispirare anche altrove miglioramenti e riforme del lavoro. Limportanza e il valore storico di un sito come il villaggio operaio è testimoniata dalla scelta dellUNESCO di dichiarare fin dal 1994 Patrimonio dellUmanità un sito analogo, il villaggio e il cotonificio di Crespi d'Adda.
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