VILLAGGIO CORTE DELLE DOLOMITI

BORCA DI CADORE, BELLUNO

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VILLAGGIO CORTE DELLE DOLOMITI
Il villaggio di Corte delle Dolomiti venne commissionato a metà degli anni ’50 da Enrico Mattei all’architetto Edoardo Gellner, proprio vicino a Cortemaggiore, fulcro dell’attività estrattiva dell’Eni, a 10 KM da Cortina. Il progetto prevedeva la creazione di un villaggio vacanza per 6000 persone dipendenti dell'Eni, dai dirigenti ai semplici operai, senza alcuna distinzione gerarchica. Il complesso, oltre alle villette per le vacanze, prevedeva diverse strutture accessorie tra cui una colonia, una chiesa, un piccolo campeggio con capanne di legno, un albergo, un 'centro servizi' all'avanguardia per l'epoca con tutti i servizi e le attrezzature tecnologiche comunitarie La Colonia realizzata, tra il 1955 e il 1962, per ospitare 600 bambini, non è costituita da un unico corpo di fabbrica: a causa della conformazione del terreno sono stati collegati tra loro 17 edifici attraverso rampe coperte che gravitano intorno al grande padiglione centrale. Fulcro architettonico dell’interno progetto è la chiesa Nostra Signora di Cadore, consacrata nel 1961, e progettata con la collaborazione del maestro nell’utilizzo del cemento armato e acciaio, Carlo Scarpa. Si colloca su un’altura raggiungibile sempre con rampe coperte; con le sue linee verticali, l’alta guglia in acciaio e il tetto a spioventi coperto da ampie vetrate, questa chiesa rappresenta un unicum dell’architettura sacra contemporanea. L’albergo e il residence rappresentano solo una parte delle strutture progettate da Gellner e sono in parte rimasti incompiuti. Il cuore del complesso restano le 260 villette, raggruppate in quattro zone, separate da fasce di bosco e raggiunte da apposite stradine, molto innovative proprio per questa integrazione con il territorio circostante. Le villette con tetto a falda unica, sono progettate su piattaforme che ricordano le palafitte e lasciano il piano terra, inclinato seguendo il terreno, libero e utilizzabile come parcheggio auto. Con il venir meno del turismo, il villaggio venne via via trascurato e quasi abbandonato, perfino dimenticato anche dagli stessi studiosi di architettura. Dal 2000, il Villaggio Eni di Borca di Cadore è proprietà del Gruppo Minoter-Cualbu, che ha creato un progetto di valorizzazione culturale e funzionale dell’insediamento, denominato Progetto Borca. Oggi infatti, alcune delle strutture del Villaggio (la Colonia in particolare) sono defunzionalizzate, ed è necessario studiare una nuova destinazione d’uso. Diverse ville sono attualmente in vendita e un gruppo di cittadini, che vorrebbe il villaggio patrimonio di tutti e regolarmente fruibile, ha deciso di segnalarlo al censimento e rendere nota la situazione.
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