Si tratta di un insediamento interamente scavato nella roccia, che mostra tracce di frequentazione che vanno dalla Tarda Età del Rame, fino ai giorni nostri. Il luogo, infatti, mostra la contemporanea presenza di tombe a grotticella di età protostorica, tombe a camera di epoca greco-arcaica, e arcosoli e columbaria (camere caratterizzate da piccole nicchie per la deposizione di urne cinerarie) di età romana e tardo-antica. Ambienti, questi, trasformati e rimaneggiati, dal periodo bizantino in poi, per divenire luoghi di culto (due le chiese rupestri), di produzione (due palmenti e altri ambienti destinati alla trasformazione di materie prime) e ad uso civile. La presenza di un qanat (sistema di gallerie sotterranee per la captazione e la raccolta delle acque), indica che il luogo fu frequentato anche dai conquistatori islamici.
Oltre ad essere stato luogo di rifugio durante il periodo della seconda guerra mondiale, molte delle caverne sono state utilizzate, fino al 1999, come stalle.