VILLA ROMANA DI SAN LIMATO

CELLOLE, CASERTA

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VILLA ROMANA DI SAN LIMATO
La villa, l’unica scavata nella zona, costituisce un lussuoso esempio dell’edilizia residenziale suburbana di Sinuessa, che doveva presentare una serie di complessi di questo tipo sia lungo la costa nord che lungo il litorale a sud della città. La maggior parte degli ambienti in luce è pertinente all’‘impianto termale. Gli ambienti visibili a quota inferiore appartengono al criptoportico di sostruzione, ovvero alle strutture in opera mista di reticolato e mattoni, coperti con volte a botte, sui quali poggiano gli ambienti residenziali posti al livello superiore. La villa presenta due settori separati da un corridoio, edificati in momenti diversi. Nel settore meridionale vi sono alcune sale, con nicchie e rivestimenti pavimentati in mosaico e lastre marmoree, che erano allietate da fontane, a carattere residenziale. Nel settore settentrionale ci sono gli ambienti termali, con il frigidario (sala per i bagni freddi), che presenta nicchie absidate e rettangoli che dovevano alloggiare stature e decorazioni della sala. Il pavimento a mosaico bianco e nero raffigura una scena con delfini, pesci, un drago ed altri animali marini, di buona fattura. Il mosaico si data alla prima metà del II secolo d. C. e fu tagliato in un momento successivo per l’inserimento di una vasca circolare addossata alla parete. A sud del frigidario vi sono ambienti riscaldati, calidario e tepidario; la caratteristica distintiva di questi ambienti è costituita dal tipo di piano pavimentale, poggiato su suspensurae (colonnine di mattoni e tegole) che consentivano la circolazione dell’aria, riscaldata nel praefurnium (forno). Sul lato ovest del compresso sono visibili i profili dei forni che riscaldavano l’acqua e l’aria per i bagni. Gli ambienti sono in massima parte realizzati in mattoni, tranne alcuni muri di reticolato. La villa, costruita in età giulio-claudia, subì una completa ristrutturazione nel II secolo d. C., nello stesso periodo in cui fu realizzato il pavimento a mosaico con scena marina. Ulteriori ambienti pertinenti alla villa sono ancora sepolti, e sono stati parzialmente rivelati da scavi clandestini. Il complesso presenta particolare rilievo, oltre che per l’impianto architettonico e per i preziosi rivestimenti, anche per la decorazione scultorea, della quale sono emersi frammenti nel corso di lavori agricoli nel 1954; in particolare, una testa dell’imperatore Claudio più grande del naturale, una testa di fanciulla di età claudia ed un frammento di maschera comica silenica conservati al Museo Nazionale di Napoli.
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