Villa Rospigliosi si trova a Spicchio, una frazione del comune di Lamporecchio nel cuore del Montalbano, un vasto sistema collinare e montuoso che separa i territori delle province di Pistoia, Prato e Firenze. Collocata in posizione dominante, al culmine del pendio che da Pistoia scende verso l'abitato di Lamporecchio, la residenza assume un significato molto importante che supera le strutture circostanti, la rende ben visibile da lontano e le trasmette un notevole valore paesaggistico, simbolo della potenza della famiglia Rospigliosi che la commissionò.
La villa, realizzata per il papa Clemente IX (Pistoia, 27 gennaio 1600 – Roma, 9 dicembre 1669) e la sua famiglia Rospigliosi, fa parte delle proprietà che questi signori pistoiesi, provenienti da Nord, possedevano nei comuni di Lamporecchio e di Larciano. Nel tempo, Spicchio fu trasformata da podere agricolo con casa padronale e bosco di caccia annesso in grande villa signorile con cappella privata. Papa Clemente non fece mai in tempo ad abitarvi perché morì l'anno stesso in cui iniziarono i lavori. Il progetto fu comunque portato a termine e la villa fu usata dalla famiglia Rospigliosi come dimora estiva fino ai primi anni del ‘900. È passata poi nelle mani di vari proprietari fino agli anni Novanta quando l'edificio è stato venduto a un consorzio alberghiero di lusso che ancora ne è proprietario.
L'edificio, disegnato da Gian Lorenzo Bernini (Napoli, 7 dicembre 1598 – Roma, 28 novembre 1680) e realizzato tra il 1667 e il 1669 dal suo allievo e collaboratore Matteo De' Rossi (Roma, 14 gennaio 1637 – Roma, 2 agosto 1695), è costituito da un corpo centrale quadrato più alto e da due ali laterali su tre piani che sporgono verso il giardino. Caratterizzata dai paramenti di pietra serena, dalle numerose finestre e dal chiaro intonaco, la villa racchiude grandi spazi interni: un salone ovale centrale circondato da sei stanze. Ad ogni piano questo schema si ripete. All'ampio salone del piano terra è affidata la funzione di filtro tra edificio e paesaggio, attraverso i due portali di accesso contrapposti. Le volte del salone e degli altri ambienti sono ricoperte da interessanti pitture attribuite ad un allievo del Bernini. La cappella, progettata dal De Rossi e dedicata ai santi Simone e Giuda, fu costruita in asse con la villa e sistemata ai margini del prato.