Nel cuore delle Valle dell’Irno, tra le province di Salerno e Avellino, sorge l’affascinante Villa Romana. Più precisamente ci troviamo a Sava, la frazione più estesa del comune di Baronissi, che in passato ha ospitato celebri famiglie nobiliari salernitane ed era, per motivi commerciali, diretta concorrente della vicina Salerno. Proprio qui viene custodita una delle testimonianze archeologiche più importanti di tutta la “vallata”. Costruita nel I sec. a.C. nei pressi di una strada consolare, la Villa romana conserva dei bellissimi affreschi riconducibili al XV secolo che ancora oggi possono essere apprezzati per la loro eleganza e raffinatezza. La Villa è però conosciuta come “Catacombe”, poiché nell’epoca paleocristiana il complesso fu utilizzato come luogo di sepoltura.Durante il corso dei secoli tutta l’area archeologica è stata protagonista di diversi insediamenti e pertanto le testimonianze di epoca romana non sono tante; è possibile comunque ammirare il soffitto a cassettoni che decorava il triclinium-ninfeo e le tracce di opus reticulatum.
Ma il vero punto di forza sono proprio gli affreschi, risalenti all’ultimo periodo del Medioevo: le bellissime figure dei Santi fanno pensare ad una netta trasformazione della Villa in luogo di culto. Tra queste sono degni di note gli affreschi dedicati a Santa Caterina d’Alessandria, a San Leonardo, un ciclo di tre raffigurazioni interamente riservato a San Giovanni e altre tre pitture dell’Arcangelo Gabriele, firmati e datati Giovanni da Fiesole 1424.
La costruzione muraria della Villa è caratterizzata da un opus reticulatum in tufo locale, ciò fa pensare che la dimora sia appartenuta ad una famiglia benestante che proprio in questi luoghi produceva, grazie alla manodopera della schiavitù, beni come olio e vino. Le sue strutture ipogeiche e romane furono sapientemente sfruttate nel XIV secolo per la costruzione della Chiesa di Sant’Agnese, patrona di Sava di Baronissi. Qui, le famiglie nobili del comune salernitano adottarono la Villa come zona di preghiera trasformando i suoi ambienti in cappelle gentilizie decorandole con pitture ex-voto.
Dal 2013, grazie all’impegno dell’Associazione culturare “Archeologando Intour” il sito viene promosso e valorizzato con visite guidate e aperture eccezionali.