VILLA QUARTARA

GENOVA

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VILLA QUARTARA
Villa Quartara, costruita intorno al 1395 per volere di Antonio Castagna, era in origine un edificio di due piani con una torre quadrata. Tra il XVII il XVIII secolo la proprietà passò alternatamente tra le famiglie Spinola e Doria fino al 1889 quando fu acquistata da Lorenzo Quartara ed unita all’adiacente villa Paganini acquistata da Benedetto ed Emanuele Quartara una ventina di anni prima. Con la nuova proprietà l'edificio tardo rinascimentale venne aumentato di un’ala in stile liberty e in essa vennero eseguiti affreschi dal pittore Luigi Morgari. La Villa ospitò papa Pio VII di passaggio durante il suo obbligato esilio in epoca napoleonica. Dell’edificio originario non è rimasta che la torre quadrata. Intorno al 1700 gli Spinola ne trasformarono completamente gli interni ed impostarono il parco con scaloni, pergolati e fontane i cui resti sono ancora visibili. La trasformazione totale dell’edificio tardo rinascimentale, sia internamente che esternamente, fu eseguita all’inizio del Novecento per volere di Lorenzo Quartara che si avvalse anche della collaborazione del pittore Luigi Morgari. “Dal cancello d’ingresso su via Romana della Castagna si percorre un viale carreggiabile che si addentra nel vasto parco fino a raggiungere la Villa. Busti e statue di marmo, resti di colonne, di mensole, di arcate…fiancheggiano il viale che conduce al piazzale che si distende davanti all’ingresso ed è rallegrato, nel centro, da una peschiera con un putto di marmo uscente da una grotta. Qui il parco assume l’aspetto di giardino e vi predominano palme, pini ed altre piante ornamentali. I prospetti di levante e mezzogiorno furono rinnovati. Nell’interno invece si ammira l’antica struttura fatta eccezione dei tre saloni moderni, pieni di luce, che occupano l’ala di mezzodì al piano terreno. Da un grazioso vestibolo si accede allo scalone ed alle altre stanze del piano terreno dove trovasi pure una piccola cappella dedicata ai santi Carlo Borromeo, Cristoforo, Francesco da Paola, i santi raffigurati nel quadro posto sopra l’altare. Nei salotti sorride la grazia di stucchi delicatissimi, in barrocchetto genovese; ma è soprattutto degno di nota il salone d’onore per dovizia di fregi dorati, di specchiere e di mobili di squisita fattura. Luigi Morgari vi ornò la volta di affreschi. Molti dipinti ad olio sono incassati nelle pareti dei salotti e vi completano la decorazione. Il prospetto del palazzo volto a mezzodì domina una spianata erbosa di forma circolare, simile per grandiosità a quella appartenente alla Villa Rostan di Pegli Dall’opposto lato l’orizzonte è chiuso dalle pendici del monte Fasce. Una scuderia lussuosissima si eleva a poca distanza dal palazzo padronale, completando gli agi di questa villa principesca” (A. Cappellini, Ville Genovesi, 1932). Nel 1960 i Benedettini acquistarono la parte del parco a monte ed il proprietario donò loro la Villa. La nuova Badia, inaugurata il 4 luglio 1964, venne costruita sacrificando il prospetto a monte e conservando quello a mare dove, nelle grandi sale del piano terra, i monaci sistemarono la loro biblioteca ricca di circa 30.000 volumi. Rimasti in numero troppo esiguo, i Benedettini cedettero la proprietà alla Fondazione Gerolamo Gaslini. Nel 2002 iniziarono i grandi lavori di restauro e ristrutturazione che hanno reso disponibili ampi locali per l’attività di formazione promossa dell’Istituto Giannina Gaslini. Oggi, con le sue aule multimediali distribuite al piano nobile, al piano terreno e lungo il chiostro collegate tra loro tramite circuito interno audio-video, insieme agli ambienti destinati ad ufficio, ai servizi di supporto ed allo splendido parco secolare, la Villa è la prestigiosa sede del Centro Internazionale di Studi e Formazione Germana Gaslini. Il progetto di restauro si è rivelato poco curato, manifestando nel giro di pochi anni problemi di infiltrazioni in tutta la struttura. Attualmente la Villa è vuota a seguito del ridimensionamento del Centro.
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