VILLA PARIBENI STORICO SITO GARIBALDINO

MENTANA, ROMA

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VILLA PARIBENI STORICO SITO GARIBALDINO
Confinante con la zona dei Pagliai, Villa Paribeni un tempo proprietà Cicconetti, si vide scenario della memorabile battaglia di Mentana del 3 novembre 1867, ove si svolse una delle più eroiche fazioni di quella memorabile giornata. Il 29 ottobre i garibaldini occuparono il casino trasportandovi il maggiore Martinelli, ferito nell’assalto di Monterotondo. Anche Garibaldi la mattina del 2 novembre si porta a Mentana spingendosi, sembra, fin verso Monte Gentile sulla Nomentana, per visitare le posizioni occupate dai suoi volontari e riconoscere la strada per Tivoli. Sale a Vigna Santucci ed invitato a visitare Casa Cicconetti, dove si trovava il maggiore Cesare Martinelli vi si recò volentieri. Quindi, verso il tramonto, fa ritorno a Monterotondo e la sera emana gli ordini per la partenza da eseguirsi nelle prime ore del giorno 3 novembre. Durante la battaglia il Casino fu uno dei punti dove la lotta diventò più cruenta. Un gruppo di garibaldini vi si asserragliò e tenne testa lungamente agli antiboini che strisciando nella vigna sottoposta mantenevano un fuoco micidiale. Molti furono i garibaldini che vi furono uccisi e dalle finestre da dove si affacciavano per sparare si accavallavano i morti dai quali coperti continuavano la difesa i compagni. La famiglia Cicconetti ha conservato tutti i ricordi della difesa. E sui muri sono mantenuti i buchi delle palle papaline e restano ancora allo stesso posto i quadri bucati dai proiettili. Qualche visitatore dell’epoca, racconta che sui pavimenti si vedevano ancora le chiazze del loro sangue eroicamente versato per Roma capitale. La sera del 4 novembre 1867 il generale De Failly era ormai divenuto padrone assoluto di Mentana ed aveva posto al villino della Rocca il suo quartier generale. I signori Cicconetti, rientrando nelle loro case, vi trovarono il generale francese col suo stato maggiore e, in una camera attigua, custodito da due sentinelle, il Martinelli in gravissime condizioni. Sulla ferita della coscia destra, in mancanza di tamponi, il chirurgo militare francese, aveva usato un grosso turacciolo di botte. Era sereno fra il dolore l’eroe e solo chiese ai nuovi visitatori di essere mutato di letto; ciò che venne fatto con amorevole sollecitudine. Ma un’ora dopo, aggravandosi sempre più, il Martinelli chiamò il giovane signor Cicconetti, gli strinse la mano e spirò. La sciabola e la camicia rossa del prode furono prese da due ufficiali francesi, e la camicia toccò precisamente ad un tenente Dieu, morto poi nella guerra franco-prussiana. In una borsa, il Martinelli la sciava alcuni rotoli di napoleoni che il signor Cicconetti rimise al sindaco di Mentana, perché consegnasse il tutto alla famiglia dell’estinto. I visitatori che vennero a Mentana negli anni successivi, annotano anche che al villino Cicconetti si conservava il tavolo ove burbanzoso il De Failly accettò i patti di resa del Castello, da lui slealmente infranti, e dove scrisse il famoso dispaccio delle meraviglie dei chassepots. Nella vigna, in una valletta, ebbero tomba promiscua i caduti, le ossa dei quali furono estratte da una grossa fossa nel 1877, allorquando con il discorso di Benedetto Cairoli s’inaugurava l’Ara-Ossario disegnata dall’ing. Augusto Fallani e costruita colle donazioni di tutta Italia. (Roberto Tomassini)
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