VILLA PALLETTA SCAVARDA

VILLA PALLETTA SCAVARDA

ANGERA, VARESE

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VILLA PALLETTA SCAVARDA
Le prime notizie che riguardano la villa si hanno circa la consacrazione dell’oratorio dedicato all’Annunciazione nel 1791. La proprietà viene poi acquisita dalla famiglia Palletta di Montecrestese, tra i cui membri si annovera Giovanni Battista Palletta, celebre medico napoleonico. Si deve al dottor cavalier Marco Palletta la trasformazione della villa e la realizzazione del parco, come evidenziato nella planimetria d’inizio ‘800, dove gli edifici già prendono, nelle loro linee essenziali, la forma che si manterrà fino ad oggi. Dopo 2 passaggi di proprietà, nel 1832 ai Galbusera di Milano e nel 1854 ai Bordini, che intervengono ridisegnando alcuni particolari della villa e del parco, l’ultimo intervento significativo nella struttura complessiva della villa fu eseguito negli anni sessanta del secolo scorso, quando per il cessare definitivo dell’attività agricola facente capo alla villa, si trasformarono alcune delle parti dedicate all’attività agricola in appartamenti da affitto. Per quanto concerne le funzioni della villa è bene precisare che la medesima si componeva di due parti ben distinte: la prima era dedicata alla residenza estiva, la “villeggiatura”, dei proprietari e comprendeva la villa stessa, il cortile principale, l’oratorio ed infine il giardino; la seconda era dedicata alle lavorazioni agricole connesse alla villa,comprendente due i due cortili “rustici”, le abitazioni dei lavoranti, le scuderie, le stalle la tinaia dove veniva prodotto il vino, le cantine per l’invecchiamento, e le sale per i bachi da seta. Morfologicamente le due funzioni principali erano ben distinte in modo da non interferire tra loro attraverso percorsi differenti e cortili separati fisicamente. La costruzione si rifà ad una tipologia di villa urbana, caratterizzata da un fronte chiuso su strada, sottolineato da un grande ed enfatico portone d’accesso, per evidenziare l’importanza di ciò che è nascosto dalle mura o dagli edifici che prospettano la strada; all’interno vi è un grande cortile, totalmente pavimentato, e completamente concluso che immette all’edificio che ospita la residenza padronale. Solo attraversando la villa si acceda al parco retrostante: possiamo dire che da un lato la villa si affaccia sulla città e dall’altro sul verde e sulla natura. E’ interessante notare inoltre come le linee generatrici degli edifici, parallele tra loro non siano in realtà parallele alla via Greppi, ma convergenti, e ciò al fine di creare sempre prospettive scenografiche finalizzate a mantenere la Rocca e il suo sperone roccioso come quinta di fondo.
, VILLA PALLETTA SCAVARDA, ANGERA, VARESE
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