Villa costruita da Nicolò Da Ponte, Doge a Venezia dal 1578 al 1585. La villa è a pianta quadrangolare con tetto segnato lungo tutto il suo perimetro da una cornice modanata che conserva intatta la sua struttura originaria. Fedele al modello classico veneziano mostra il tipico impianto tripartito con salone passante da est a ovest ai cui lati si dispongono le stanze e la scala di collegamento con i piani superiori
le stanze e la scala di collegamento con i piani superiori. Entrambe le facciate del piano nobile sono movimentate da una polifora. Sullo stipite della porta d'ingresso del palazzo e' scolpito il motto" iuravit et non penitebit" che invita chi entra in casa a riflettere sul significato di " giura e non pentirti" ricordando ai posteri la ferrea volontà di Nicolo' da Ponte. Il complesso dominicale in ottimo stato di conservazione, mantiene ancora il suo fascino originario ravvivato dall'ampio giardino. Villa Migotto rappresenta il classico esempio di villa cinquecentesca, caratterizzata da una tipica pianta a veneziana con salone centrale al piano nobile, illuminato da una trifora con balcone centrale e cinque monofore addossate che si contrappongono alle finestrelle quadrate del piano granario. Tutte le finestre del piano nobile sono archivoltate e la cornice del tetto è a mediglioni. La villa si affaccia sull'antica ansa di Corbolone del fiume Livenza attraverso il quale era possibile raggiungere il porto antico di Caorle e Venezia. L'ansa fu eliminata nel corso dell'Ottocento con la rettifica del corso del fiume e trasformata nel canale Malgher.