VILLA DELLA MENSA

COPPARO, FERRARA

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VILLA DELLA MENSA
La storia della villa, e delle costruzioni prossime ad essa, si intreccia indissolubilmente con le vicende delle proprietà che si sono succedute nel tempo e dell’uso che queste hanno fatto del primitivo edificio che presto è stato modificato, ampliato, sopraelevato e aggregato ad altri volumi, fino a restituire l’immagine odierna della corte. Questa si articola, oggi, in quattro corpi edilizi autonomi: la Villa (l’edificio principale disposto a “C”), due pertinenze adibite ad abitazione di contadini del fondo (una recentemente ristrutturata e una inagibile, collocate nei pressi della villa e una stalla (inagibile) posta in posizione più defilata, verso l’imbocco della strada provinciale. I documenti storici permettono di affermare che fin dal 1308 (e probabilmente anche qualche anno prima), il territorio di Sabbioncello era di proprietà della mensa vescovile di Ferrara: il patrimonio della chiesa vescovile i cui proventi, in natura e in denaro, contribuivano al mantenimento del vescovo e della sia famiglia. Le origini della Villa vanno, quindi, probabilmente ricercate nell’intento dei vescovi di Ferrara di stabilire un centro per la gestione amministrativa e fiscale del territorio di Sabbioncello in questo luogo così vicino al fiume e ai terreni agricoli intensamente coltivati. È possibile ipotizzare che il nucleo originario fosse una torre di avvistamento (l’attuale torre colombaia inglobata all’interno dei successivi ampliamenti del complesso) e che la possessione si sia presto dotata di un corpo edilizio rettangolare in luogo de parte dell’attuale ala est della Villa. La Villa, progressivamente, si trasformò da complesso amministrativo-gestionale in complesso di villeggiatura e rappresentanza e si arricchì di un significativo apparato decorativo barocco (ad oggi parzialmente indagato, ma ancora nascosto sotto le successive ridipinture). Il complesso rimase proprietà vescovile, dopo la parentesi delle soppressioni napoleoniche, fino al 1868 anno in cui entrò a far parte dei beni nazionali. Prima ceduta da Giuseppe Negrelli al cardinale Luigi Vannicelli Casoni, poi al conte Giovanni Vannicelli Casoni al conte Lodovico Scroffa (nel 1878), solo nel 1888 la Villa diventò proprietà dei fratelli Gustavo e Severino Navarra (fondatori della “Scuola Pratica di Agricoltura” nell’anno 1926, nonché della “Fondazione Fratelli Navarra). I numerosi passaggi di proprietà hanno modificato i caratteri del complesso, a seguito soprattutto, dell’elevazione di numerosi edifici di servizio che hanno modificato prospetti e percezione del complesso. A ciò si sono aggiunte le molteplici destinazioni d’uso del palazzo (un orfanotrofio prima e abitazione per una trentina di famiglie di mezzadri poi) che hanno comportato l’alterazione dei volumi originari e hanno rischiato di compromettere la conservazione degli apparati decorativi. Il 9 aprile 2003, il Comune di Copparo e la Provincia di Ferrara hanno acquistato il complesso di Villa Mensa dalla “Fondazione Fratelli Navarra” dando inizio, tramite finanziamenti dell’Unione Europea, a numerose campagne di messa in sicurezza e restauro del bene. Tali interventi proseguono ancora oggi e perseguono l’obiettivo di restituire alla comunità la Villa e il patrimonio artistico, di storia e di memoria che essa custodisce. Dal 1999 l’UNESCO ha riconosciuto il Delta del Po patrimonio mondiale dell’Umanità e "Villa La Mensa” è annoverata tra i siti eminenti di questo territorio.
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