La villa comunale "Giuseppe Mazzini" è un parco pubblico situato a Palmi e considerato uno dei monumenti nazionali italiani. Collocata nel cuore del centro storico, la villa offre una vista mozzafiato sul mar Tirreno, lo Stretto di Messina, le isole Eolie, Bagnara Calabra e Scilla.
Durante il XIX secolo, l’area oggi occupata dalla villa era un altipiano caratterizzato da uno strapiombo. Per rendere il luogo accessibile, fu eretto un imponente muro di mattoni sorretto da grandi arcate, che portò alla denominazione di "Piano delle Muraglie".
Nel 1870, il botanico Enrico Fehr ricevette dall’amministrazione comunale, guidata da Casimiro Coscinà, l’incarico di progettare un parco pubblico in questa zona panoramica. Completato nel 1871, il parco fu successivamente arricchito con alberi, una fontana posta all’ingresso dalla strada dei Tribunali, un palco musicale e un muro di cinta in pietra granitica. Fu anche dotato di illuminazione per consentirne l’uso durante le ore serali.
Nel 1894, il parco subì danni significativi a causa di un terremoto che colpì duramente Palmi. Nel 1927 venne decretato il vincolo del parco, in virtù delle straordinarie vedute panoramiche che offre, e intitolato a Umberto I, re d’Italia. Successivamente, nel 1945, assunse il nome di Giuseppe Mazzini. L’ultimo importante intervento di restauro risale al 1998, con il rifacimento della pavimentazione dei vialetti interni in sampietrini.
La villa comunale si distingue per i suoi alti alberi, le palme, le aiuole curate e i vialetti pavimentati. Ospita panchine, un’area giochi per bambini, un palco musicale permanente, un bar-ristorante e una fontana centrale. Il viale principale del parco è dedicato ai botanici Enrico Fehr e Umberto Irrera.
Tra gli elementi artistici presenti spiccano busti in marmo dedicati a figure storiche locali e nazionali, una statua in marmo bianco raffigurante una donna, realizzata nel 2012 dallo scultore Maurizio Carnevali, e un antico cannone recuperato nelle acque al largo della costa di Palmi, esposto su una base in granito.