La villa, attualmente residenza privata e in stato di degrado, è una delle rare costruzioni del comune di Ponte di Piave resistite alla seconda guerra mondiale perché era sede di un comando nazista. Era resodenza del Vescovo di Treviso dal 1200. Il Vescovo di Treviso era duca, conte, marchese e principe della Pieve di Negrisia, all'epoca molto importante e di riferimento per le parrocchie della zona.