Siamo a San Pietro Vernotico, in provincia di Brindisi. Durante i suoi viaggi il Commendator Grand’Ufficiale Antonio Valletta, fu colpito dallo stile delle ville diffuse sui rami del lago di Como, e sul più piccolo Lago di Annone in territorio lecchese. Le ville di Brunate, Cernobbio, Oggiono catturarono la sua sensibilità, contattò l'arch. Enrico Barbieri di Milano (1883/1963), progettista di Villa Sironi a Oggiono (LC), la “gemella” di Villa Valletta, realizzate nello stesso periodo, Villa Valletta poco dopo il 1910 e sino al 1917. La Villa unisce lo stile Eclettico (1860-1890) e Liberty (1890-1910), stili che hanno conosciuto periodi di parallelismo e sovrapposizione. In Italia ogni regione conserva testimonianze architettoniche che si rifanno a tale “unione e contaminazione” dei due stili. In Puglia ne è esempio Villa Valletta. La volumetria della villa, su 4 livelli, è racchiusa all’interno di una intersezione armonica di poliedri, sui prospetti si alternano pareti con ampie vetrate, logge e balconi con decori e colonnine tipici degli stili su richiamati. Il materiale utilizzato per le murature di prospetto è la tipica “pietra leccese”, che si presta alle lavorazioni più svariate quali decori e bugnature, con colore giallo paglierino cangiante a seconda della posizione del sole. Il seminterrato destinato a deposito e cantina. Al piano rialzato si accede dal giardino da tre differenti accessi coperti da portici. Il portico principale ha un soffitto a cassettoni in legno di pregio materico ed architettonico, il pavimento marmoreo ha una greca con disegni e raffigurazioni egizie. Al piano i saloni con pareti con rivestimenti in parati con disegni floreali e pavimenti in legno di rovere, negli altri ambienti si alternano pavimenti in marmo con pavimenti “cementine liberty” con greche e decorazioni floreali di pregio estetico. Il piano rialzato comunica con il piano primo oltre che con scala di servizio, con “lo scalone”: scala con gradini di marno bianco tutti a sbalzo incastrati nei muri perimetrali con pianerottolo di interpiano costituito a lastra unica in marmo, con decorata ringhiera metallica stile liberty, il vano risulta illuminato da una ampia vetrata a vetri policroni protetta da grata metallica con decori che richiamano quelli della ringhiera. Il 1^piano con ampi vani destinati a salone e camere da letto. I soffitti in gesso decorato, con motivi floreali, da artigiani napoletani specializzati. Il 2^piano è occupato in buona parte dal sottotetto in legno di pregio con capriate e arcarecci a vista che costituisce la copertura a multi falda dell’edificio e un’ampia loggia. Altri elementi caratterizzanti la Villa sono i camini, si contano 8 comignoli che costituiscono anche elementi di decoro dell’edificio. La Villa è contornata da un ampio giardino, tipico all’italiana. Abitata dalla famiglia Valletta fino agli anni 90, fu poi acquistata all'asta da un imprenditore locale che nel 2013 avviò lavori di ristrutturazione edilizia mai conclusi; finita sul mercato delle vendite fallimentari, fu acquisita dal Comune di San Pietro V.co. L'immobile è vincolato con Decreto del Ministero della Cultura–SABAP per le Province di BR-LE, che ne descrive gli elementi che caratterizzano l’architettura. Oggi è priva di arredi, suppellettili e gli interni in stato di degrado e molti ambienti, appaiono quasi un cantiere. Del prezioso giardino restano sparute tracce della vegetazione. L’attuale proprietà ha manifestato sin da subito la volontà di “aprire” il bene alla Comunità. L’idea progetto è di trasformarlo in sede di servizi istituzionali e polo museale/espositivo. Verso la fine della ultima guerra la villa fu requisita dal comando generale ed il re Vittorio Emanuele III fu ospite ed apprezzò villa Valletta invitando i suoi ufficiali ad aver cura della Casa e fece sgomberare i saloni invasi dai motocicli dei militari. Da più parti si dice che il bello e la cultura salveranno il mondo noi volendo possiamo iniziare a salvare il belloI