VILLA DEL CASTELLETTO LUNGOMARE DI GRADO

GRADO, GORIZIA

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VILLA DEL CASTELLETTO LUNGOMARE DI GRADO
La giovane Marta Abba diventò la musa ispiratrice di Luigi Pirandello e con lei visitò Grado, nel 1928. Una visita storica che venne immortalata dal fotografo Domenico Marocco, all’affaccio del Castelletto. Pirandello si soffermò a lungo sull'Isola d'Oro, restando ammaliato dallo spettacolo della natura e dall’ottima cucina di pesce, sostando nella Pensione Erica. “All’una e mezzo venne servito, in una delle graziose salette della Pension Erica, un gustosissimo pranzo dove, durante il gran convito l’allegria regnò sovrana”. Luigi Pirandello Fonte: Consorzio Grado Turismo […]L’ex “villa Chiozza”, poi “villa Gaides” poi “dependance Castelletto” ed infine “Castelletto Savoia” fa parte di quelle costruzioni che sorsero “extra moenia” e cioè al di là del nucleo del centro storico che un tempo si affacciava direttamente sul mare. Dal 1914 vi è una notevole attività edilizia nella zona, e l’edificazione del “Castelletto” nasce dalla soprelevazione di un edifico preesistente avvenuta dopo il 1927 per opera dell’ingegnere ed architetto gradese Virgilio De Grassi. La costruzione si è mantenuta tale e quale sino ai giorni nostri, denotando però l’abbandono cui è stata lasciata, […] Il suo uso al di fuori dell’attività alberghiera risale agli anni ’70 in cui fu adibita a residenza di una famiglia gradese.[…] […] pp.cc. 1/108, 1/130, ubicate in Via al Mare angolo Via Provveditori, Isolato n.45 della Zona omogenea di tipo B0 – Capoluogo, Isolati di particolare valore storico ambientale. […] Fonte dei dati: Relazione illustrativa pubblicata dal Comune di Grado ed approvata il 28/06/2017, a firma dell’architetto Mauro Rossetto per l’intervento conservativo del bene e di ampliamento del volume architettonico dell’edificio dirimpetto, sopraelevandolo e disponendone un nuovo volume sopra il bene architettonico in oggetto, mai realizzato. L’edifico vista mare è in stile eclettico caratterizzato da elementi neo medioevali, con richiami al romanico e al revival della rinascimentale architettura civile toscana. Elementi architettonici di rilievo, sono la merlatura guelfa che sovrasta l’intera superficie del volume architettonico, seguita sotto la linea di gronda, da archetti pensili (richiamo formale agli elementi decorativi della romanica Chiesa di Sant. Ambrogio a Milano); le Ghiere degli archi delle finestre del primo piano e del pian terreno, sono come gli altri elementi sviluppati da mattoni a vista. Il pian terreno è caratterizzato nell’intera sua superficie da un bugnato continuo formato sempre da mattoni a vista; dal lato interno vi è inoltre un porticato ad archi a tutto sesto appoggiato su pilastri, mentre sul lato strada si sottolineano le particolari inferiate in ferro battuto. Mentre le pareti perimetrali del primo piano sono intonacate e di colore bianco, incorniciate da lese ad angolo. Inoltre l’immobile si contraddistingue da una terrazza lato mare e aggettante in un piccolo balcone. La balaustra di questa è formata da una modanatura in cemento armato, e da pilastrini alternati a gelosie in terra cotta. Sulla facciata lato mare sopravvivono le mensole a forma di gigli per l’aggancio del tendalino nelle giornate di maggior tempore. Nel giardino elemento di pregio è pure la fontanella con la particolare testa di leone. Allo stato attuale versa in uno stato di totale abbandono ed incuria.
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