CASTELLO DE NOBILI

LA PETRIZIA, CATANZARO

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CASTELLO DE NOBILI
Castello De Nobili della Bagliva è sita in Viale delle Mimose, a La Petrizia di Sellia Marina. Opera dell’architetto Andreotti, disegnata e costruita verso la fine del ‘700, su richiesta di don Emanuele de Nobili e donna Olimpia Schipani . La struttura presenta elementi linguistico-formali tipici dell’architettura “fortificata”. Data la bellezza dell’opera gli stessi De Nobili chiesero all’architetto di ripetersi con un palazzo dello stesso linguaggio formale, l’attuale sede del Consiglio comunale di Catanzaro. La villa fu abitata dai discendenti della famiglia de Nobili della Bagliva, fino al 1972. Posizionata ad una leggera altitudine rispetto al livello del mare e da un’esigua distanza da esso consentiva di godere di un'aria fresca, odorosa di pini, querce, ulivi e mimose. La dolcezza del clima e la facile raggiungibilità del mare, spinse i De Nobili a realizzare qui, l'edificazione della villa per il loro riposo estivo. La struttura è ampia a pianta rettangolare, con costruzioni aggiunte sul retro e sul lato sud. Si notano, sul lato est, tentativi di aggiungere un’altra edificazione da adibire ad abitazione privata (in un secondo tempo demolita). Solo l’esterno della facciata sud, con torretta decorata da merli ghibellini, appare ben conservata. Sul portone principale spicca il blasone in gesso della famiglia che, risulta tutt’ora ben mantenuto. Entrando si coglie subito l’ambiente elegante dell’epoca . Ciò è dovuto al fatto che il colore delle pareti interne è di un intenso rosso porpora. Proseguendo, ci si trova davanti a tre archi che corrispondono ad altrettanti punti luce. Sull’arco centrale vi è dipinto il blasone della famiglia De Nobili con l’iscrizione: “EX NOBILITATE NOMEN”. Lo stesso arco porta alla scalinata che introduce al piano superiore, corrispondente al lato nord della casa. Ai due lati dell’androne si aprono tre porte, una a destra e due a sinistra Le scale sono composte da due rampe che portano al cosiddetto “piano nobile”. Sul primo pianerottolo si aprono tre porte-finestra che si affacciano sul giardino, ora completamente abbandonato. Il secondo pianerottolo immette alle stanze del primo piano tramite un grande portone e due porte-finestra. Il primo piano ospita due saloni contigui ai cui lati vi sono una serie di porte, ormai senza infissi. Nel secondo salone, sulla sinistra, c’è una porta che conduce alla scaletta di accesso alla torretta merlata che pare sia stata volutamente distrutta. Il solaio al di sopra è visibilmente danneggiato. Nella sala da pranzo, rimane l’ombra di ciò che resta del caminetto. Le coperture, ormai pericolanti, svolgono il ruolo di incorniciare l’ambientazione di un fasto definitivamente decaduto. Un declino avvenuto agli inizi degli anni 80’ a seguito di un incendio che fece crollare parte della villa rendendola definitivamente inagibile. E’ stato riportato che, il 6 gennaio 2013, è crollata un’altra parte di questo splendido edificio.
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