VILLA DE LEO DI PELLEGRINA

CERAMIDA-PELLEGRINA, REGGIO CALABRIA

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VILLA DE LEO DI PELLEGRINA
Villa De Leo si trova nel borgo di Pellegrina nel quartiere denominato Quadro Vecchio. L'edificio progettato nel 1922 dall’ing torinese Eugenio Mollino su commissione del Cav. Vincenzo De Leo, opera che, insieme ad altri tre edifici, costituisce un esempio unico di architettura liberty e rappresenta un patrimonio architettonico e storico di immenso valore. Proprio per l’importanza artistica ed il valore di unicità che la Villa riveste, nonché per la sua storia e quello che quest’ultima rappresenta per la gente del borgo di Pellegrina che l’ha denominata “ u palazzu“, il Comune di Bagnara Calabra, circa 30 anni or sono, l’ha acquisita al patrimonio comunale con lo scopo di farla riappropriare alla popolazione attribuendogli così un valore sociale oltre che culturale. Considerato lo stato di degrado e di abbandono in cui versa la villa, uno degli obiettivi è indubbiamente la sua conservazione con la conseguente ottimizzazione dell’importanza artistica e storica e la riappropriazione delle sue valenze estetiche e simboliche. L’edificio è strutturato su due piani fuori terra oltre il seminterrato adibito originariamente a deposito-garage. La Villa si trova in posizione centrale rispetto ad un grande appezzamento di terreno, un tempo destinato in parte a giardino, in parte a frutteto. Al fabbricato, si accede tramite un ingresso principale posto sul lato prospiciente la via Quadro Vecchio. Al piano terra rialzato, al quale si accede attraverso un elegante porticato di ingresso, sono disposti i locali originariamente destinati alla zona giorno: ampio salone adibito a soggiorno, salotto, studio, cucina e servizio igienico. La scala principale collega al piano superiore dove originariamente si trovava la zona notte: camere, i servizi ed un ampio disimpegno che si affaccia su un signorile lastrico solare prospiciente il giardino. La casa di campagna del Cav. De Leo presenta soluzioni decorative molto semplici, lineari e di gusto neoclassico. L’uso delle decorazioni nei pavimenti in graniglia, come per gli infissi interni ed esterni in legno, è particolarmente raffinato, così come la scelta cromatica delle tinteggiature interne e per le decorazioni pittoriche ad olio ancora visibili nei sopraporta. Essendo l’ingresso del garage sul retro rispetto al fronte principale, all’interno del giardino vi era un percorso carrabile che partiva dall’entrata e conduceva al piano seminterrato, originariamente destinato a ricovero dei mezzi di proprietà del commendatore e della stessa famiglia. Particolarmente significativa è la sua posizione geografica. Edificata su un’area rilevata domina dall’alto l’intero paesaggio della punta estrema della Calabria e dello Stretto di Messina. La costruzione, data l’epoca di edificazione, è stata realizzata in conformità alle rigorose norme antisismiche emanate in conseguenza degli effetti devastanti del terremoto del 1908. La struttura portante, se pur realizzata con muri di mattoni pieni disposti a tre teste, è intelaiata da una maglia chiusa di pilastri in cemento armato. E’ stato consultato il progetto originario dell’Ing. Eugenio Mollino, risalente al 1922, presso il “ Fondo Mollino “ del Politecnico di Torino, composto da 53 tavole con una prima ed una seconda stesura che è stata poi realizzata. I disegni di progetto originari sono stati utili ai fini del totale recupero strutturale e del restauro avvenuto nell’anno 2015, in particolare la precisione degli stessi ha reso possibile la ricostruzione dell’originaria copertura a padiglione, realizzata interamente in legno con manto in lastre di ardesia; le tavole descrivono la sistemazione neoclassica del grande giardino ormai completamente abbandonato
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