La Villa Comunale di Scafati, già Parco Wenner, costituisce un patrimonio di inestimabile valore storico, architettonico ed ambientale oltre che luogo fondamentale per l’Identità della Comunità Scafatese.
Le sue origini risalgono alla prima metà dell’800 quando l’industriale svizzero Giovanni Giacomo Meyer, cominciò ad utilizzarne la superficie come campo di robbia (Rubia tinctoria) per la produzione del colorante naturale utilizzato nelle sue tintorie. Successivamente, l’ampio appezzamento fu gradualmente trasformato in un vero giardino privato.
Attraverso la famiglia Freitag, il parco passò nel 1887 a Roberto Wenner (da cui il nome) per merito del quale raggiunse le attuali dimensioni e ricchezza di vegetazione.
Nel 1933 fu acquisito dal Comune di Scafati diventando definitivamente parco pubblico. Purtroppo nel corso degli anni sono andati persi importanti preesistenze storiche come il Casino nobile, il Giardino d’inverno (incautamente rasi al suolo negli anni ’70) ed il bellissimo edificio della vecchia fabbrica dei Meyer (utilizzato per anni come scuola elementare) demolito dopo il terremoto del 1980.
Il parco subiva dunque una serie di interventi irrispettosi del suo impianto storico di giardino “romantico” con inserimento di strutture molto invasive ed incompatibili (vasche in cemento armato, bagni pubblici, voliere e gabbie per animali, pavimentazioni in asfalto, strutture in calcestruzzo, ecc…). che inficiavano gravemente l’immagine complessiva del giardino storico.
Soltanto nel 2000, fu realizzato un intervento di Restauro e Riqualificazione che restituì alla città il Giardino Storico nel suo impianto originario.
Tale intervento, eseguito nel rispetto delle prescrizioni della Soprintendenza e delle Carte sul Restauro dei giardini, fu cruciale per la salvaguardia del parco sottraendo a morte certa molte specie arboree esistenti, alcune strutture architettoniche che negli anni si erano ridotte allo stato di rudere, come le Serre ornamentali (esempi unici nel loro genere risalenti agli inizi XX sec.) ed importanti elementi identificativi del giardino storico come il Laghetto e le montagnole di impianto romantico (metà del XIX sec.).
Oggi purtroppo il Parco versa in uno stato di degrado molto grave causato da anni di abbandono e mancata manutenzione .
Nel corso degli ultimi anni, purtroppo, in contrasto con le indicazioni di salvaguardia del bene dettate dalla Soprintendenza in occasione dell’intervento di restauro del 2000, sono stati realizzati alcuni interventi che hanno alterato nuovamente l’immagine del Giardino Storico (gabbie per animali a ridosso delle storiche Serre, elementi estranei nella vasca centrale, segnaletiche ed altri arredi non coordinati con i preesistenti.
Molto dannosa è stata inoltre l’eliminazione di migliaia di arbusti della macchia mediterranea costituenti il sottobosco fondamentali per gli equilibri pedologici e la conservazione del patrimonio arboreo. In particolare sono state anche inserite molte specie arboree incompatibili in aiuole destinate ad altre piantumazioni.
Tali gravissime modalità di gestione generale del parco sono state denunciate dal coordinamento di associazioni e comitati SOS Salviamo la Villa che attraverso un documento sottoscritto da centinaia di cittadini ha richiesto all’Amministrazione comunale (attualmente Commissione Prefettizia Straordinaria) interventi urgenti per scongiurare l’ulteriore degrado di strutture storiche preesistenti e dell’inestimabile patrimonio botanico che rischia di compromettere per sempre l’esistenza stessa di questo Parco storico cittadino che per decenni ha attratto visitatori e studiosi da tutta Italia e che ancora oggi rappresenta il “Luogo del Cuore” di decine di migliaia di cittadini di Scafati e dei comuni limitrofi.