Da una prima fase di fortilizio a scopo militare, cominciò un monumentale lavoro, che vide prima la modifica della struttura per renderla casa padronale, poi via via gli ampliamenti che, dalla fine del 600 allinizio del 700, videro l'ampliamento della costruzione principale che, connettendo le precedenti abitazioni, diede la caratteristica forma ad U. Il corpo centrale è interamente occupato da un salone a tre piani e doppio ballatoio affiancato da una scala lapidea; un altro salone, a doppia altezza e balaustrato è collocato a est. Tanto redditizia fu la tenuta di Cavenzano che a decorarne le pareti venne chiamato, nel 1697 - 98, il pittore e decoratore comasco Giulio Quaglio, cui la famiglia Antonini aveva appena commissionato dei lavori nel Palazzo Maniago e pitture e decorazioni per il palazzo del conte Prospero Antonini di Patriarcato (sede attuale della Provincia); di fatto i due saloni centrali furono abbelliti con affreschi di argomento mitologico; anche le stanze al primo piano nellala ovest furono decorate con elementi architettonici con riquadri policromi, L'Alba che fuga la Notte e L'Aurora che desta il giorno; con il monocromo del Silenzio; fastosi cartigli con scene storico - mitologiche ,Morte di Cleopatra, Morte di Antonio e la Fucina di Vulcano.