Gli isolati che si attestano su Via S. Elisabetta fino al principio del XX secolo erano saldati dal complesso conventuale intitolato a Santa Isabella del Portogallo, sorto nel secondo decennio del XVII secolo, a ridosso delle mura, inglobando una ampia area ad orti ed una torre, nel sito del preesistente convento dedicato a Santa Elisabetta d'Ungheria. In questa area erano ubicati i bagni pubblici medioevali che fruivano di una sorgente di acque minerali detta "acqua della rogna". Un consistente residuo degli antichi orti è contenuto all'interno dell'isolato più a nord. I fronti della via si presentano compositi sia nella tipologia che nelle persistenze architettoniche, con una prevalenza otto-novecentesca. Vi sono esempi interessanti di edifici in stile tardo liberty.