La presenza di Dante a Ravenna va collegata al consolidamento della signoria dei Da Polenta e, in particolare, alla figura di Guido Novello.
I signori della città, i Da Polenta, si stabilirono a Ravenna tra il XII e il XIII secolo e ne tennero la supremazia dal 1275 fino al 1441, quando subentrò il dominio della Repubblica di Venezia.
Erano guelfi di stretta osservanza e a Ravenna, dopo il principato vescovile e la signoria dei Traversari, riuscirono ad imporsi sulle famiglie del patriziato cittadino.
Con il dotto Guido Novello il casato polentano raggiunse le sue massime fortune e assunse più decisi connotati di corte signorile, promotrice di cultura.
Ravenna accolse allora molti letterati e artisti forestieri, tra cui Dante, che qui finì la sua Commedia (giunse Ravenna forse all’inizio del 1318 - la data non è certa - e vi rimase fino al 1321, anno della morte).
L’edificio, voluto dal cardinale Legato Luigi Valenti Gonzaga (il cui stemma sormonta la porta),
è opera di Camillo Morigia e risale al 1780, che costruì il “tempietto” in stile neoclassico.
E’ posizionato tra il muro del secondo chiostro del convento francescano ( quello detto ‘della Cisterna’) e il Quadrarco di Braccioforte, in fondo a Via Dante. Nelle decorazioni del timpano si troovano dei BUCRANI, scheletri di testa di bue che spesso ornano le metope dell'ordine dorico. Il timpano aggettante è decorato con una SERPE CHE SI MORDE LA CODA, simbolo dell’eternità.
Il tempietto è sormontato da una cupola al cui sommo è una pigna (simbolo di luogo tombale).
Situato a destra della Tomba di Dante si trova il quadrarco di Braccioforte, antichissimo oratorio che era collegato, in origine, con la Chiesa di San Francesco tramite un portico, ora distrutto.
Il suo nome sembra essere derivato dalla leggenda di due persone che qui invocarono, come garante di un loro contratto, il “braccio forte” del Salvatore, la cui immagine era dipinta in questo luogo (leggenda riportata da Andrea Agnello, IX secolo)
Sotto il quadrarco sono situati due importanti sarcofagi marmorei di pregevole fattura