La via crucis di Anzino, immersa nel verde della campagna di Bannio Anzino, nasce nel XVI secolo come percorso devozionale legato alla tradizione dei pellegrini della Val Sesia. Il percorso si sviluppa ad anello, che parte e finisce al santuario di Sant’Antonio. Le cappelle vennero costruite nel ‘700 e affrescate dal pittore valsesiano Lorenzo Peracino, e restaurate nel 1902 dal pittore Giuseppe de Giorgi. Il percorso si apre con un arco trionfale a cui fanno seguito le tredici stazioni della Via Crucis: l’ultima stazione, la deposizione nel sepolcro, si trova all’interno di un tempietto poligonale che chiude il percorso.
L’elemento che lega le stazioni con il Santuario è la presenza su ogni edicola di un medaglione raffigurante i miracoli e gli episodi della vita di Sant’Antonio da Padova , patrono di Anzino.
Lungo il percorso si snoda, in occasione delle feste del Santo il 13 giugno, la processione con la Reliquia e la Statua di Sant'Antonio; giunti alla sesta cappella, "la Veronica", la statua viene posata sulla "possa" e vengono benedetti i pellegrini che ripartono a piedi verso la Valsesia e la campagna.
Recentemente, grazie alla collaborazione fra l’Amministrazione comunale e l'Istituto Pubblico di Anzino, la Via Crucis è stata ripulita e adeguatamente sistemata.
Proprio per continuare questa opera di valorizzazione di un percorso devozionale così caro agli abitanti della valle e intervenire sue quelle edicole bisognose di restauro, il Comune si è attivato per la raccolta voti in questa ultima edizione del censimento.