L'esigenza di creare una struttura in grado di misurare con criteri scientifici la quantità di acqua distribuita nei canali vercellesi sorse nella seconda metà dell'Ottocento, dopo la costruzione del Canale Cavour. Liter fu però lungo e costellato di problemi tecnici e organizzativi: se il progetto, a firma degli ingegneri Turazza e Salvotta, fu approvato in sede nazionale nel 1886, passarono anni perchè fosse approntato un apposito disegno di legge in Parlamento e solo nel 1907 poté nascere giuridicamente la Stazione idrometrica di Santhià. Situata presso una derivazione del Naviglio di Ivrea, nell'attuale periferia della città, la Stazione comprende un complesso sistema di vasche e invasi, che ha il suo cuore nella vasca di misura, dove era collocato il crono-idrometrografo. Lo strumento consentiva di registrare le variazioni di livello del pelo libero dellacqua nell'intervallo di tempo voluto. L'impianto di Santhià, che consentiva sperimentazioni di portate di volume da 10 a 12 m3/s, è considerato uno dei più importanti nella storia della scienza idraulica. A dominio della vasta area occupata dalle vasche di sperimentazione si trova la Palazzina degli uffici. Le attività di sperimentazione cessarono nel 1922 e attualmente il complesso è in consegna alla Coutenza Canali Cavour costituita dalle Associazioni dIrrigazione Ovest Sesia di Vercelli ed Est Sesia di Novara ma la proprietà effettiva è della Regione Piemonte.