Una valle che ha assistito alla disfatta dell’esercito romano da parte dei Cartaginesi guidati Annibale a Canne in virtù di una strategia militare che ha fatto scuola. La terra che attraversa il fiume Ofanto è da sempre rigogliosa, sui suoi morbidi dislivelli si coltivano ulivi e viti da tempi lontanissimi, oggi al fianco di maestosi carciofi e peschi odorosi. In primavera i rosa degli alberi in fiore tingono tutto il paesaggio, cedendo poi ai gialli e ai rossi delle foglie autunnali. Nel tratto alto del fiume, la vegetazione è composta da boschi dove sono presenti querce, frassini, pioppi e salici. Nel tratto basso, complice la mano dell’uomo, si sono perse le zone boschive e la vegetazione è strettamente ripariale, sono presenti pioppi, salici ed olmi oltre a fitti canneti ed a vegetazione tipicamente palustre. Nei pressi della foce, grazie all’alta salinità ed alla stagnazione delle acque si sono insediate steppe salate mediterranee considerate ad alta priorità conservativa.
Numerose le specie di uccelli che nidificano lungo l’alveo del fiume: la gazza, il cardellino, la folaga, la gallinella d’acqua. Tra gli uccelli di passaggio durante le migrazioni è possibile osservare la beccaccia di mare, il cormorano, l’airone cenerino e quello rosso, il cavaliere d’Italia, il martin pescatore ed il piro piro; tra i rapaci il falco grillaio ed il gheppio. La fauna ittica presente nell’Ofanto è composta da carpe, carassi, trote fario, pescigatto, carpe ed anguille. Tra i mammiferi, un avvistamento molto importante è stato quello della lontra, tornata da pochi anni a popolare l’area del fiume Ofanto.