La Valle Cannobina intesa come area orografica e contesto paesaggistico è caratterizzata da un insieme di Natura, Arte, Cultura e Storia: il suo pregio è racchiudere tutto questo in un’area relativamente piccola, ma dalla conformazione alquanto articolata e complessa. Da San Carlo Borromeo alla Repubblica dell’Ossola, i suoi sentieri, oggi racchiusi nel “Circuito di San Carlo”, itinerario che copre entrambi i versanti della valle e che è già ben documentato da numerose pubblicazioni, sono stati oggetto di importanti avvenimenti e di scambi culturali. I paesi compresi sono: Traffiume (Cannobio), Cavaglio, Gurro, Gurrone, Spoccia, Orasso, Cursolo, Falmenta, Crealla (Valle Cannobina), Finero (Malesco). Tutelare la Valle Cannobina significa preservare i luoghi della memoria, le testimonianze preziose della cultura montana in un contesto paesaggistico dalle caratteristiche peculiari che stanno inesorabilmente scomparendo. La valle conta oggi poche centinaia di abitanti e il suo territorio di difficile fruizione (se si esclude l’eccezione di Cannobio) non ha favorito lo sviluppo di quell’economia turistica che oggi sostiene molte valli alpine. Allo spopolamento e all’abbandono delle attività rurali (l’allevamento e il taglio dei boschi) e artigianali (la produzione della canapa) si aggiungono oggi gli effetti dei cambiamenti climatici, che mettono a rischio la biodiversità. Sostenere questo territorio meraviglioso come Luogo del cuore significa dunque promuovere una strategia per realizzare un polo della memoria e della conoscenza.
nei Beni FAI tutto l'anno
Gratis