All’altezza del borgo di Puccianiello l’acqua trasportata dall’Acquedotto Carolino si inserisce nel Bosco di S. Silvestro, tenuta di 100 ettari, ampliata e risistemata per renderla idonea alla coltivazione di vigne ed olivi, all’allevamento di ovini, alla produzione di formaggi pregiati e alla costruzione di un casino di caccia.
Attraverso il Bosco l’acquedotto giunge alla grotta artificiale posta a conclusione del grande Parco della Reggia realizzato su una superficie di 122 ettari. Adiacente alla cascata fu realizzato un altro condotto (esistente tutt’ora ma funzionante fino ai primi anni ’90 del 1900) che dopo l’utilizzazione a scopi meccanici per le filande del Reale Setificio di San Leucio restituiva le acque del Carolino alle peschiere del Parco all’altezza della fontana di Diana ed Atteone. Dopo aver attraversato il cosiddetto “Bosco Vecchio”, inserito nell’antico giardino degli Acquaviva, un ramo del condotto raggiungeva il sito di Carditello.