E' il tratto montano del fiume Cavone. Questo, insieme al Bradano, Basento, Agri, è stata una delle principali vie di comunicazioni della Basilicata arcaica e fu proprio questa rete complessa di vie, che comportò la colonizzazione greca con un forte rapporto di interazione culturale tra Greci e indigeni.
È in “luoghi” come questo, che gli indigeni entrano in contatto con gli dei dell’Olimpo greco e con le immagini “sacre” ad essi collegate. Intorno a sorgenti collocate al punto di confluenza di tratturi e di itinerari collegati alla transumanza si definiscono piccoli santuari, dove vengono celebrati culti di matrice greca. Si conferma, l’importanza attribuita all’acqua, risorsa essenziale per una comunità e, per questo, sacralizzata.
Esempio di questo è il santuario di Garaguso nel quale sono stati ritrovati il modellino del tempietto con statuetta della dea seduta in marmo.Interessante la malacofauna plio-pleistocenica del torrente, testimonianza dell'antica presenza del mare.